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All'Auditorium Sant'Agostino Tavola Rotonda Territorio Agricolo quale futuro?

Atri | Un giorno all'insegna dei consumi responsabili. Se ne parlerà con relatori qualificati

di Stefania Mezzina

Si parlerà del terreno agricoli e dei diversi utilizzi, dell'agricoltura sostenibile, futuro delle giovani generazioni, del reddito con pomodori, carciofi, asparagi e porri, del consumo di suolo e del paesaggio agrario nella città dispersa, dell'uomo e la terra e dell'influenza dell'agricoltura nella storia di Atri, del cibo, bene straordinario, che se privato del suo valore spirituale, culturale e immateriale, resta solo una tra le tante merci di consumo, alla tavola rotonda dal titolo "Territorio Agricolo: quale futuro?" in programma sabato 18 aprile, alle ore 9.30, all'Auditorium Sant'Agostino di Atri.

Organizzato dalla Condotta Slow Food Val Vibrata-Giulianova, nell'ambito dello Slow Food Day 2015, con la Pro Loco Hatria, il Comune di Atri, Gal Appennino Teramano Calanchi di Atri  e Tv Atri, l'incontro sarà moderato dal giornalista Antimo Amore, e sarà centrato sugli interventi della dottoressa Paola Di Felice, del professor Dino Mastrocola, del dottor Valentino Ferrari, dell'Architetto Piero Ferretti e del professor Ezio Sciarra, con la testimonianza di Tiziana Feliciani.

"L'agricoltura familiare può nutrire il pianeta in modo sostenibile, buono, pulito e giusto. Rappresenta l'80% delle attività agricole - afferma il fiduciario della Condotta Slow Food, Gabriele Ruffini - scopriamo insieme perchè è così importante, e dove possiamo trovarla.

In un sistema alimentare sempre più dominato dalla logica di mercato, si è affermata la convinzione che il cibo debba essere disponibile a basso costo, a prescindere dal suo valore intrinseco - spiega Ruffini  - questo modello culturale, in cui l'unico criterio di riferimento è il prezzo, ha scatenato il boom dell'industria agroalimentare, capace di fornire grandi quantità di cibo a buon mercato, a discapito dei piccoli agricoltori".

Secondo il fiduciario Slow Food, "un sistema che ha spezzato il legame tra chi produce il cibo e chi lo consuma, causa diminuzione del senso di responsabilità reciproca, scomparsa di un patrimonio fondamentale di conoscenze e l'impossibilità per i consumatori di accedere alle informazioni".

Dunque, Slow Food si impegna a invertire la logica di un sistema, in cui il valore del cibo è stato soppiantato dal prezzo del cibo: ricostruendo la relazione tra produttore e consumatore; riconoscendo nuovamente al cibo il valore che merita e garantendo che il prezzo torni a riflettere il vero valore del prodotto.

"Slow Food è convinta che i consumatori possano sfruttare il loro potere d'acquisto per incidere sui metodi di distribuzione e produzione alimentare - dichiara Ruffini - crede che i consumatori debbano mostrare un interesse attivo nei confronti del cibo e delle persone che lo producono, dei metodi che usano e dei problemi che affrontano e che debbano sostenere attivamente i produttori, giocando così un ruolo di primo piano nel processo produttivo.

Il termine "coproduttore" - conclude il fiduciario Slow Food - nasce per descrivere questo nuovo modello di consumatore che fa scelte responsabili e informate e crea un legame diretto con il cibo che mette nel piatto e le persone che lo hanno prodotto.

Il coproduttore sa riconoscere il valore intrinseco del cibo ed è disposto a pagare il giusto prezzo per acquistarlo.

Grazie a conoscenze adeguate, i coproduttori hanno il potere di reindirizzare la produzione alimentare e il mercato.

Ecco perché l'educazione è così importante, e non è mai abbastanza!"

L'incontro culminerà con il buffet della Terra a Km zero, in programma al Ristorante Il Duomo, che coinvolgerà 28 produttori nei vari ambiti. 

17/04/2015





        
  



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