Partito Democratico: in attesa delle Primarie del 6 marzo.
San Benedetto del Tronto | Incontro-confronto tra i quattro candidati.
di Umberto Sgattoni
Di Francesco, Sorge, Perazzoli, Capriotti
Avvicinandosi l'appuntamento delle Primarie del PD del prossimo 6 marzo, presso la Sala Consiliare del Municipio, il Partito Democratico di San Benedetto, ha organizzato un confronto pubblico tra i quattro candidati: Margherita Sorge, Tonino Capriotti, Antimo Di Francesco e Paolo Perazzoli.
L'incontro-confronto è stato moderato dalla giornalista di Vera-TV Gloria Caioni ed erano presenti vari direttori e giornalisti delle maggiori testate locali ed a tiratura nazionale.
Dopo una breve presentazione dei candidati da parte della moderatrice, si è entrati da subito nel vivo del dibattito-confronto.
Sin dal principio si è visto un Paolo Perazzoli molto determinato ed a tutto campo, che non ha risparmiato critiche e che ha fissato le linee guida del suo impegno per la Città: nel rinnovamento radicale ed in una squadra nuova; nell'esperienza e nel metodo; nella volontà di apertura ed ascolto nel recepire le idee, le energie e le intelligenze più vive ed innovative tese al rilancio e allo sviluppo della Città. Non dimenticando mai di porre l'attenzione verso chi è più fragile e debole: "Perché la spesa sociale, non è un costo, ma un investimento".
Antimo Di Francesco, da parte sua, pur riconoscendo l'importanza ed il valore innegabile dell'esperienza, ha messo in evidenza come a suo avviso San Benedetto abbia bisogno di una leadership e di un gruppo dirigente che sappiano farsi interpreti, garanti e promotori di una nuova visione della Città: con un approccio che sia in grado di rendersi artefice di una nuova fase; con una programmazione che sia capace di mettere le eccellenze a sistema; con una maggiore attenzione verso la sicurezza, l'innovazione e la puntuale manutenzione delle criticità cittadine.
Tonino Capriotti ha auspicato invece una maggiore sensibilità ai criteri di merito e di effettiva assunzione di responsabilità da parte di chi fa politica: fattori che troppo spesso le dinamiche politiche "tradizionali" hanno trascurato. "C'è bisogno di una nuova cultura" ha ribadito. Altresì, sempre in termini di novità, si è espresso per una cultura politica che riparta dalle effettive esigenze dei quartieri e dai bisogni reali delle persone: dalle piccole cose per fare grande la città, attraverso la concreta partecipazione dei cittadini.
Margherita Sorge, ha sottolineato come il suo voler continuare a mettersi a servizio della Città, trovi senso, significato ed espressione nell'idea di poter offrire - per l'esperienza amministrativa maturata negli anni, - il suo contributo fattivo e concreto per una San Benedetto che possa essere Città capofila e riferimento di un territorio più ampio; ed altresì nel profondere il proprio impegno politico al fine di creare e favorire delle sinergie virtuose per la città, in un'ottica di programmazioni e progetti di più ampio raggio e respiro: "Basti pensare agli orizzonti che schiude la Macroregione Adriatico-Ionica."
Diverse le questioni in ballo, sollevate dalle domande dei direttori e dei giornalisti presenti. Sia pure se il dibattito è stato vivace ed articolato, il tempo di risposta concesso ai candidati (3 minuti ciascuno per ogni domanda) non ha sempre favorito la piena esplicitazione del loro pensiero in merito ai temi ed alle questioni in gioco.
Fondamentalmente però, tutti i candidati si sono ritrovati d'accordo nel voler assicurare un'assoluta centralità di San Benedetto in relazione e nell'ambito del territorio. Particolare rilievo - tale ruolo assume - nello specifico merito dell'Ospedale.
Alla richiesta poi, di quali prospettive di coalizione si profilerebbero per chi fosse il vincitore delle Primarie, tutti si sono sostanzialmente ritrovati nel voler tenere quale riferimento di base, l'assetto politico regionale: esprimendo la volontà di aprirsi alle forze moderate ed a quelle di sinistra.
In merito ai Piani Operativi di Riqualificazione Urbana, Di Francesco, Capriotti e Sorge si sono espressi nel ritenere che punto fermo ed imprescindibile sia quello di conciliare il rispetto della volontà dei cittadini con quello di produrre ed assumere - mediante l'ascolto, il confronto e la mediazione - una posizione e soluzione condivisa. Paolo Perazzoli invece ha sostenuto che "è nel contesto di un Piano Regolatore che si possono fare le scelte per la città"; e che dunque sia necessario riprendere con coerenza il discorso sul Piano Regolatore.
In conclusione, quando a ciascuno è stato chiesto di fare un appello al voto, il Capriotti ha messo l'accento sulla partecipazione e sulla necessità di rendere il Comune davvero la "casa dei cittadini"; il Di Francesco ha sottolineato la necessità di aprire una nuova pagina, con un disegno di prospettiva, che si impronti alla trasparenza, al metodo ed all'onesta, per il rilancio, la crescita e lo sviluppo della Città; la Sorge, nel ribadire la sua passione ed impegno, ha posto l'accento sul fatto che l'essere donna significhi apportare - in sensibilità e diversità - un valore aggiunto e quel quid in più, essenziali e peculiari per l'Amministrazione della Città; infine Perazzoli ha rimarcato come alla politica dei proclami e degli annunci, egli preferisca e ritenga sia necessario mettere in campo una pragmatica e concreta politica del "Partecipare, Decidere, Fare".
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23/02/2016
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