"Serate Culinarie" per Sponsalia 2016
Monteprandone | "Serata Selvaggia" a Monteprandone. Giovedì 28 aprile, nell'ambito delle serate culinarie proposte dall'Associazione Palio del Duca.
L'Associazione Palio del Duca ripropone - anche per il 2016 - le serate culinarie create per organizzare il menù del banchetto nuziale medievale in programma per Domenica 7 Agosto 2016, a conclusione della XXIX Rievocazione storica "Sponsalia".
Le "Serate Culinarie" vengono riproposte ogni anno - con ricercati e succulenti menù medievali - coinvolgendo i ristoranti locali.
La serata in programma Giovedi 28 Aprile, presso la Dimora di Bacco di Monteprandone è denominata "Serata Selvaggia": menù a base di carni rosse.
Il menù preparato dallo chef prevede: prosciutto e salame di cinghiale, crostino con fegato d'anatra, polenta con sugo di quaglia, tagliatelle casarecce al sugo di capriolo, spezzatino di cinghiale in umido, insalata di crespigne, crema tre sei nove.
L'arte della cucina, esiste dalla notte dei tempi.
Essa è preposta e volta - innanzitutto - all'organizzazione rigorosa di tutte le complesse operazioni che portano, infine, alla realizzazione ed alla presentazione del piatto, per il rituale del banchetto.
Durante il medioevo, pare che si ritenesse lo stomaco una sorta di pentola chiusa, in cui i cibi si dovevano cuocere. Bisognava - pertanto - rimuoverne all'inizio dei pasti il "coperchio".
A tal proposito, nulla di meglio che incominciare con portate di frutta; ecco perché, su tutti i menù del Banchetto Nuziale Medievale di Sponsalia troviamo il trionfo di frutta fresca e secca.
Nel Medioevo, esisteva un ordine gerarchico sancito dall'Editto di Rotari il quale imponeva che la selvaggina rossa, volatili, cervi, daini, etc. fosse appannaggio dei nobili; mentre, la selvaggina nera (cinghiali, lepri, etc.), per i meno nobili; e, ai villani restava ciò che nasceva dal terreno e/o in acqua.
La carne di selvaggina, era coriacea, dal sapore forte ed a lungo andare stancante; occorreva quindi, mascherarne il sapore ed ammorbidirla, con l'uso delle marinate di vino, aceto, salamoie e erbe aromatiche, sapori e spezie, poichè era considerato sgradevole sentire il sapore originario dei cibi.
Oggi, la grossa selvaggina "da pelo" ha gli stessi tagli e gli stessi metodi di cottura degli animali da macello, con l'unica differenza che la carne viene spesso marinata prima di essere cotta (per renderla più tenera); la selvaggina da penna - invece - si presta alle stesse tecniche di cottura del pollame.
Mangiare selvaggina, è una strategia vincente: è povera di grassi e ricchissima di vitamine nobili, nonché si presta a deliziose preparazioni.
Per informazioni e prenotazioni: Associazione Palio del Duca 0735 764115
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21/04/2016
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