Si è concluso il primo Festival del teatro amatoriale e dialettale marchigiano.
Falerone | Si è svolto sabato 8 gennaio l'ultimo appuntamento della rassegna iniziata il 6 novembre scorso che ha richiamato la presenza di numerose compagnie del territorio. Il teatro dialettale però deve serviare anche per parlare della vita quotidiana.
di Alessio Carassai
Sabato scoso si è svota la cerimonia conclusiva del Primo Festival di teatro amatoriale e dialettale marchigiano, un appuntamwento che è servito per premiare le migliori compagnie del territorio, per parlare dei problemi che affliggono questo tipo di spettacoli e sopratutto per dare una matrice culturale e non soltanto ironica ad un teatro che parla alla gente.
Sabato mattina si è svolta una Santa Messa per i quaranta anni d'attività della compagnia teatrale di Falerone "?", poi alle ore 10 si è svolto un convegno dedicato al teatro amatoriale presenti: il sindaco di Falerone Massimo Bertuzzi, lassessore Sauro Cecchi, don Mario Ferracuti ordinario alla Cattolica di Milano, lassessore Emiliani di Fermo, attori e personaggi della cultura come: Terenzio Montesi, Luigi Moretti, Raffaelo Corradetti. Da qui sono saltate fuori le necessità di queste compagnie amatoriali, che oltre alle necessità economiche, abbisognano di punti di riferimento strutture dove riunirsi per recitare e custodire il materiale di scena.
Questo primo Festival comunque ha premiato: Primo classificata la Compagnia di Pedaso, seconda a pari merito la compagnia di Capodarco, e la compagnia di Loro Piceno. Il teatro che amo non è quello dialettale giusto per far ridere - ha raccontato però Massimo Mezzanotte presidente del gruppo teatrale di Falerone - ma quello che utilizza un linguaggio ironico per scoprire i problemi della società".
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11/01/2005
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