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Piano di risanamento dell’area a elevato rischio ambientale

| ANCONA - Intesa istituzionale firmata in Regione.

La Regione Marche e i Comuni dell’area dell’Anconetano dichiarata a elevato rischio ambientale hanno siglato una pre intesa che avvia la procedura politica e istituzionale in vista della firma dell’accordo di programma, dopo l’approvazione del Piano di risanamento da parte del Consiglio regionale (entro questa legislatura), sentiti il Consiglio provinciale di Ancona e i Consigli comunali interessati.

Il documento è stato sottoscritto in Regione, dove il presidente Vito D’Ambrosio e l’assessore all’Ambiente, Marco Amagliani, hanno incontrato i rappresentanti degli enti interessati: Provincia di Ancona e Comuni di Montemarciano, Falconara Marittima, Monte San Vito, Monsano, Chiaravalle, Jesi, Agugliano, Camerata Picena, Ancona.

Il documento richiama il “proficuo lavoro tecnico-amministrativo che, tra 2001 e 2004, ha permesso di approfondire le relazioni tra criticità ambientali dell’area e relativi piani di azione”. Prende atto dello “stato di avanzamento della proposta di Piano, condotta con il metodo della costante collaborazione tra le strutture tecniche e politiche delle amministrazioni coinvolte e da inviare al Consiglio per la valutazione e l’approvazione finale previa deliberazione di Giunta regionale”.

Richiama, inoltre, i protocolli d’intesa siglati “in tempi recenti tra la Regione e gli Enti locali, con particolare riferimento a quello sottoscritto il 21 settembre 2004 tra Regione Marche, Provincia di Ancona e Comune di Falconara Marittima”.

Ribadito che il Piano di risanamento “deve essere strumentale allo sviluppo del territorio e che, come tale, deve indicare gli obiettivi, le linee di azione e gli interventi necessari a eliminare o ridurre i fattori di rischio e di inquinamento presenti sul territorio nella misura più ampia possibile, al fine di liberare nuove e più avanzate opportunità di sviluppo, riconoscendo che l’obiettivo della sostenibilità ambientale va perseguito in armonia con le proiezioni di sviluppo delle comunità locali proposte dagli enti stessi”, vista la risoluzione adottata dal Consiglio Regionale delle Marche in data 15 settembre 2004, Regione, Provincia e Comuni ritengono che “il Piano costituisca uno degli elementi fondanti di un nuovo ciclo qualitativo delle sviluppo economico, sociale e territoriale di un peculiare sistema locale, che funge anche da snodo internazionale della nostra regione”.

Si impegnano “affinché si consolidino, negli anni di vigenza del Piano di risanamento, le forme del coordinamento interistituzionale, e con gli altri soggetti pubblici e privati interessati, nelle attività di monitoraggio dell’area, nella ricerca di finanziamenti comunitari e statali, per i necessari interventi di risanamento, tutela ambientale e sicurezza delle popolazioni, nella qualificazione della struttura produttiva, nel completamento del sistema infrastrutturale”.

12/01/2005





        
  



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