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La CIIP SpA si difende punto su punto

Ascoli Piceno | Il Direttore Generale Calcinaro fa il punto della gestione della crisi idrica da parte della CIIP e risponde alle tante polemiche: "Abbiamo ben operato. Ora le cause del crollo devono essere accertate con la massima trasparenza e garanzia per tutti".

Dal Direttore Generale della CIIP SpA, Ing. Enrico Calcinaro, riceviamo e pubblichiamo quanto segue:

Preliminarmente si vuole sottolineare che tutti gli approfondimenti, richiesti da varie parti sull'operato della CIIP nella fase di gestione dell'emergenza, hanno confermato la bontà delle scelte operate dall'Azienda, che hanno consentito alla Protezione Civile di dichiarare finita l'emergenza il giorno 7 Gennaio.

Ad oggi, dopo solo due settimane dall'evento, si è tornati alla interruzione dell'erogazione idrica nelle sole ore notturne (dalle ore 21,00 alle ore 6,00), come avveniva questa estate, periodo nel quale l'esigenza è ben superiore a quella dell'attuale periodo invernale.

Altra materia da approfondire è l'iter che ha seguito il progetto di manutenzione straordinaria dei Ponti Tubo della linea acquedottistica del Pescara d'Arquata. L'incarico di progettazione viene affidato con Delibera CdA CIIP n. 48 del 01/06/2000 al progettista esterno Ing. Amedeo Grilli, le cui tappe fondamentali sono le seguenti:

*Consegna Progetto Generale Definitivo relativo a 12 ponti canale da parte dell' Ing. Grilli articolato in n. 2 stralci nota Ing. Grilli del 30/03/2004 inviata alla CIIP

*Approvazione AATO del progetto definitivo Delibera CdA n. 45 del 30/06/2004, trasmessa con nota prot. CIIP n. 12881 del 08/07/2004

*Affidamento dell'AATO alla CIIP del compito di indire la Conferenza dei Servizi Determinazione n.8 del 13/04/2005 trasmessa con nota prot. CIIP n. 6651 del 18/04/2005

*Convocazione da parte della CIIP della Conferenza dei Servizi, per acquisizioni pareri e nulla osta nota CIIP prot.8978 del 20/05/2005

*Avvio Progettazione Esecutiva nota CIIP prot.19200 del 27/10/2005, inviata all'Ing.Grilli e firmata per accettazione dallo stesso in data 8 novembre 2005

Si vuole evidenziare che, dal Giugno del 2000, l'iter progettuale è seguito direttamente dalla struttura tecnica dell'allora Consorzio Idrico (poi CIIP spa), senza più alcun coinvolgimento del CdA dell'Azienda, come previsto dalle procedure interne della stessa.

La relazione tecnica al Progetto Generale Definitivo evidenziava sì che "le strutture portanti in c.a. presentano distacchi e cadute di parte di copriferro (...) A protezione dei raccordi con le sponde sono previste delle reti metalliche di protezione che per la loro vetustà non assolvono più la funzione di interdire l'accesso non garantendo più la sicurezza contro l'intrusione degli estranei...Tutti i ponti, ad eccezione di quelli degli attraversamenti in corrispondenza del fiume Aso, sono caratterizzati da un avanzato stato di degrado dei calcestruzzi. (...)

Tali manufatti, che hanno circa 50 anni, presentano un debito manutentivo accentuato, che sommato agli effetti degli agenti atmosferici per la parte esterna e alla condensa e penetrazione umida per la parte interna hanno determinato la necessità di un intervento di manutenzione straordinaria.", ma anche e soprattutto che: "Tutti i manufatti sono stati monitorati con diversi sopralluoghi in occasione dei rilievi e ripetuti nel tempo e si è rilevato che non esistono evidenti fenomeni di dissesto statico riconducibile alle fondazioni per cui gli interventi sono finalizzati esclusivamente al ripristino strutturale dei calcestruzzi ammalorati con la ricostruzione delle sezioni nonché un reintegro della sezione resistente, in origine attribuita completamente alla armatura metallica, mediante l'adozione di placcaggio superficiale con fibre di carbonio.

Nel ponte tubo dell'attraversamento dell'Aso nei comuni Altidona e Pedaso oltre a prevedere la manutenzione dei calcestruzzi dell'intera struttura è necessario far fronte a dei cedimenti strutturali delle fondazioni...".

In particolare, per quanto concerne il ponte scatolare di Tallacano, nel progetto, dai rilievi e dai sopralluoghi effettuati, non risultano cedimenti o segni di dissesto strutturali nel ponte stesso per cui gli interventi previsti, per un importo complessivo di € 230.945,00 + IVA, erano:

• risanamento dei calcestruzzi ammalorati;
• realizzazione di apposite aperture di aerazione e di scarico;
• impermeabilizzazione delle superfici orizzontali di copertura;
• impermeabilizzazione con guaina ardesiata e posa di scossaline di rame o acciaio inox per ridurre il gocciolamento e la conseguente imbibizione delle pareti verticali;
• realizzazione di recinzioni di maglia metallica zincata plastificata verde per impedire l'accesso agli estranei nella zona del ponte-tubo;
come si evince dalla stessa delibera dell'AATO n. 45 del 30/06/2004.

In conclusione, si deve enfatizzare il fatto che le tutte le responsabilità e le cause che hanno prodotto il suddetto evento calamitoso devono essere accertate con la massima trasparenza e garanzia per tutti, per questo si informa che il CdA della CIIP spa, nella seduta del 10 Gennaio u.s., nell'ambito dell'indagine interna avviata, ha deliberato, oltre che di convocare l'Assemblea Ordinaria dei Soci per il giorno 23 Gennaio p.v., di rivolgere al Tribunale di Ascoli Piceno istanza di accertamento tecnico preventivo ai sensi dell'Art. 696bis del Codice di Procedura Civile, auspicando che allo scopo venga nominato un professionista o un collegio di professionisti di chiara fama nazionale del mondo accademico, preferibilmente al di fuori dell'ambito regionale.

12/01/2008





        
  



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