"Ok, abbiamo fatto degli sbagli mostruosi ma non siamo stati di certo aiutati dall'arbitro: decisamente troppo giovane e non all'altezza per  dirigere una gara dalla posta in palio così delicata quanto importante".

Questo il discorso di convergenza comune espresso dai protagonisti canarini subito dopo la gara di domenica scorsa. Avviliti, amareggiati e delusi, non si lasciano certo sentenziare la fine definitiva delle speranze salvezza, in particolare Monti prosegue: "Anche se abbiamo perso non è finita perchè da parte nostra l'impegno continuerà a rimanere tale e deciso".

Gli fa eco Niccolini, il centrale di difesa avalla il discorso del collega in mediana e scende ulteriormente nei dettagli: "Perdere non subendo tiri a porta ha del paradosso (le 2 reti del San Marino sono giunte entrambe da calci di rigore), soprattutto considerando il fatto dell'inferiorità numerica per tutta la seconda frazione di gioco".

Anche Francioso suona la carica nonostante tutto: "Io vado controcorrente: anche se  la realtà ci sta condannando, reputo la Fermana viva e decisamente migliorata dal punto di vista del gioco, dell'impegno e del possesso palla".  Iaboni, invece, viene interpellato sul fattaccio che lo ha visto sfortunato protagonista in negativo: "Pensavo fossi solo ed ho messo la palla a terra, invece è arrivato Noviello e sappiamo tutti come poi è andata".

Mister Coccia, al posto dello squalificato Sciannimanico rilascia quanto segue. " Un buon primo tempo, con buon possesso palla. Ciò che mi preme però portare alle luci della ribalta è la condotta del direttore di gara: clemente e tollerante con gli ospiti; sicuro, deciso ed affatto titubante nel condannare con decisioni pesanti e decise i miei ragazzi. Siamo decisamente soli contro tutti..."