Alla fine la verità è venuta a galla. Gli è scappato di dirla in televisione, tra una risposta e l'altra alle domande di Ilaria D'amico su Sky tg24. Ha cercato subito di nasconderla dietro la sua solita serie di frottole ben architettate, ma ormai la frittata era fatta e infatti la D'Amico un po' rossa in faccia per l'imbarazzo c'è diventata. Certo, la battuta era in risposta a Monti che lo ha paragonato al pifferaio magico ma, come dire: anche questa volta il cavaliere ha perso l'occasione per tenere la bocca chiusa. Pare che dietro le quinte Paolo Bonaiuti abbia avuto un leggero mancamento e gli abbiano dovuto dare un bicchier d'acqua per farlo riprendere e che l'avvocato Ghedini, avvertito immediatamente al telefono, non abbia perso tempo a diramare note ufficiali con smentite e accuse ai soliti magistrati donne comuniste e anche un po' lesbiche.

Perché la questione sta tutta qui. Affermare di aver paura che Monti gli tassi il piffero potrebbe equivalere a confessare in una sola volta che i bunga bunga, Ruby rubacuori, le olgettine, la D'Addario e tutti i festini in Sardegna sono veri e non un'invenzione. Vorrebbe dire che il piffero gli funziona eccome, e se mettiamo insieme tutte le volte che quel piffero ha suonato negli ultimi vent'anni, una tassa, contando anche gli interessi, lo manderebbe davvero a gambe all'aria.

Gli italiani e il mondo intero se lo chiedono da mesi: che motivo può avere Berlusconi per ripresentarsi ancora una volta alle elezioni? "Vuoi vedere che questa volta lo fa proprio per il bene della Nazione" hanno detto i soliti creduloni già pronti a fare una croce sul simbolo del PDL. E invece no, pare proprio ci siano di mezzo i soliti conflitti di interesse. "Nemmeno i comunisti al governo riuscirono a venirne a capo" pare abbia detto Monti in un fuori onda da Vespa "se aspettiamo che lo faccia quel liberista di Bersani stiamo freschi".

Ironico a dirsi ma potrebbe essere proprio l'ipotesi di una tassa sul piffero ad aver costretto Berlusconi ad un nuovo impegno politico, anche perché vista la sua predilezione per subrettine, escort, accompagnatrici d'alto bordo sarebbero tutte tassazioni su beni di lusso e alla fine, tirando le somme, si fa presto a parlare di milioni di euro.

Per una volta sono d'accordo anche le associazioni dei consumatori, purché si vigili affinché non diventi una delle solite tasse inique. Se si estendesse la tassazione al piffero di tutti gli italiani si potrebbe incidere rovinosamente sul già preoccupante calo demografico. In queste condizioni di profonda crisi c'è chi non si potrebbe più permettere di farlo suonare, nemmeno coi soldi della pensione.