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Il Sincobas denuncia abusi e vessazioni su due donne lavoratrici di Ascoli

Ascoli Piceno | "Fra un po’ saranno gli operai, i dipendenti a dover pagare per lavorare…".

Il Sincobas provinciale di Ascoli denuncia due gravi casi di abusi, vessazioni e ricatti inaccettabili e ingiustificati, nei confronti di due donne lavoratrici della zona.

Il primo riguarda una ragazza che da luglio scorso era regolarmente impiegata presso un importante magazzino- rivendita commerciale del capoluogo.

Costretta nel mese di dicembre scorso a ricoverarsi in ospedale per seri problemi di salute, torna sul posto di lavoro prima di Natale, dopo 15 giorni di forzata malattia. Ma appena mette piede in azienda, il datore di lavoro, senza preavviso e senza motivo reale o dichiarato le comunica – è lui il padrone - di averla collocata in ferie, e per un periodo indefinito.

E tutto ciò in presenza di un regolare contratto di lavoro fra le parti, a tempo indeterminato.

“Fra un po’ saranno gli operai, i dipendenti a dover pagare per lavorare… – ironizza sulla vicenda Andrea Quaglietti, coordinatore provinciale del Sincobas, sconfortato per quanto sta accadendo. Scherzi a parte, il caso è davvero emblematico circa lo stato di degrado e di palesi ingiustizie al quale è arrivato il mondo produttivo e del lavoro in generale oggi.

Il comportamento di quel datore di lavoro è illegittimo  e ricattatorio, nei confronti della giovane dipendente, ma purtroppo testimonia bene quale sia il livello sempre più basso, anzi evanescente di protezione personale e sociale di cui beneficiano adesso i lavoratori.

” L’altro caso che il sindacato di base denuncia e segnala all’opinione pubblica, sperando che cresca la sensibilità generale attorno a questi problemi, che concernono questioni vitali per la sopravvivenza di una società civile regolata da leggi, è forse ancora più grave del primo.

Si tratta di una donna che lavorava in un piccolo stabilimento di un’impresa artigiana che opera nel campo edile, con sede in una frazione vicina d Ascoli.

Costretta a casa per tutto il mese di dicembre da una gravissimima e preoccupante malattia, che potrebbe avere conseguenze drammatiche, la lavoratrice scopre poi a gennaio, in costanza di un rapporto regolare a tempo indeterminato, che il suo principale non gli ha pagato né lo stipendio del mese ne’ la tredicesima.

E tutto questo, ancora senza fornire spiegazioni. “ Siamo in presenza di un ennesimo caso di abuso e di intimidazione diretta nei confronti di un lavoratore, per di più donna – sostiene Andrea Quaglietti – che sarebbe ingiustificabile comunque, contratti o leggi a parte.

Ma i lavoratori sono ancora individui, persone che hanno diritti oltre che doveri, o solo merce, utilizzata e impiegata solo fino a quando si ha bisogno, e poi buttata via ? Fin a che punto è arrivato il degrado dello Stato di Diritto, oltre che ovviamente dello Stato sociale, in Italia, oggi ?

Non è più possibile – continua il coordinatore del Sincobas - che operai, impiegati e dipendenti subiscano sempre di più intimidazioni, mobbing, ingiustizie, vessazioni, attacchi, privazioni di diritti e di compensi legittimi, compensi già ridotti al lumicino dalla riduzione del potere d’acquisto reale degli ultimi anni. Noi, come sindacato di base continueremo a difendere e tutelare, con azioni legali e publiche i lavoratori in difficoltà, svolgendo anche programmi di informazione e consulenza a tutti coloro che vogliaono comprendere meglio la realtà attuale del mondo del lavoro, e impegnarsi per migliorarla.

” Per informazioni : tel. 0736-256243; 349-4103507

18/01/2005





        
  



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