Cara Sabrina

Ormai è chiaro che in questa città manca una classe dirigente capace di governarla, e questa è l'origine dei nostri guai: la difesa a oltranza degli interessi di parte ostacola le decisioni di interesse comune, conduce alla paralisi. Non possiamo farci illusioni, la nuova era non è dietro l'angolo. Le classi dirigenti si formano attraverso il tempo, sono frutto della storia e del ragionamento. Nasce qualche speranza quando si fanno avanti giovani promettenti, che sembrano molto meglio dei predecessori, e speriamo che maturino in fretta. Ma intanto desidererei dare un consiglio, e spero di non essere giudicato presuntuoso, a chi, giovane o vecchio che sia, ha compiti decisionali.

Non penso che ci sia un politico che abbia mai prestato una qualche attenzione a ciò che scrivo, dico o faccio. E non pretendo che lo faccia il nuovo segretario/a dell'Unione Comunale.
Però, in questi giorni mi permetto di consigliarti di assumere il ruolo di "correttrice" (figura nuova nella politica nostrana e non). Correttrice significa "correggere" la linea e i provvedimenti dell'amministrazione comunale, ma non solo questo. Non si tratta di semplici interventi nei fisiologici negoziati che accompagnano la vita della maggioranza di governo della città. Bensì di modifiche sostanziali. Il punto è che con la tua nomina alla segreteria del Pd dell'Unione Comunale è cambiato l'equilibrio politico in Consiglio Comunale e all'interno della giunta.

L'esito delle primarie ti ha affidato una forza di cui deve tenere conto il sindaco, la giunta e il Consiglio Comunale, sostenuto da una strana maggioranza.
Una circostanza che in realtà può diventare un'occasione per il sindaco. Può diventare un aiuto vero per Gaspari che fino a poco tempo fa era costretto ad arginare i due consiglieri comunali e altro (crisi della maggioranza, conflitto d'interessi di un assessore, proroga del Consorzio turistico, Piano Regolatore, ecc.) senza la sponda del suo partito. Ora il sindaco può sentirsi più forte e con più decisione rispettare gli impegni assunti con il suo elettorato.

L'unica cosa che non puoi accettare è quella di vivacchiare o nuotare nella palude dell'inattività. Come diceva l'Enrico VIII di Shakespeare: «Parlare non è fare. Il bel parlare è già, in un certo modo, un bene agire eppure le parole non sono fatti».
Il match tra la segretaria dell'Unione Comunale e il sindaco è all'inizio. La coabitazione sarà probabilmente difficile. Ma solo se la giunta farà, allora la convivenza sarà praticabile. E solo se si passerà dalle parole ai fatti, risulterà digeribile per gli elettori del centrosinistra e anche agli amici della Emili e Pezzuoli ecc.ecc.

Un caro saluto
Tonino armata
Militante Pd San Benedetto del Tronto