Paul Sabatier e Grottammare
Grottammare | Lo storico francese – che fondamentale impulso e contributo diede agli studi ed all’indagine storiografica sulla figura del Poverello d’Assisi – fu legato da stima ed amicizia agli Speranza. Ad Alceo, dedicò la scoperta dei celeberrimi “Fioretti".
di Umberto Sgattoni
Lo storico Paul Sabatier, ritratto con la sua segretaria e l'on. Alceo Speranza
Pastore protestante di origine ugonotta, nacque il 3 agosto del 1858 a Saint Michel de Chabrillanoux da padre protestante - come lui pastore - e da madre probabilmente cattolica.
Se qualche dubbio esiste sulla cattolicità della madre, non così è su quella della nonna materna e dei suoi primi insegnanti.
Durante gli studi liceali, lo stesso Sabatier chiese ed ottenne di seguire il corso di religione impartito agli alunni cattolici.
Di carattere molto "disponibile", per la sua grande tolleranza ed apertura intellettuale, venne considerato dai protestanti troppo vicino ai cattolici, che invece, lo ritenevano un massone.
L'interessamento al Poverello d'Assisi - che gli venne, nel 1884, durante gli studi teologici parigini quando frequentava le lezioni di Joseph Ernest Renan - non gli venne mai meno, per tutta la vita.
Nei tanti e rinnovati soggiorni italiani, e tra i tanti intellettuali che conobbe, ebbe la ventura di incontrarsi con i grottesi Giuseppe Speranza ed il figlio Alceo, dei quali, divenne sincero amico.
Per l'amicizia degli Speranza (che, nativi di Grottammare, dove abitualmente dimoravano e che tra i loro possedimenti nel paese avevano due villini, uno in Marina e l'altro nei pressi dell'Oasi di Santa Maria dei Monti - l'attuale infermeria della Provincia San Giacomo della Marca dei Frati Minori), il Sabatier, sicuramente, ebbe modo di visitare il Convento che, soppresso, era utilizzato da don Emidio Attore come "Convitto Peretti" cui era annessa una scuola ginnasiale.
In un articolo sulla rivista locale Fra Crispino - del giugno del 1913 - si può leggere:
"Paul Sabatier rimase tra noi parecchio tempo, poi dopo lunghe peregrinazioni a Roma, Chantegrillet, Parigi, Assisi, in questi giorni lo abbiamo visto, con somma gioia della cittadinanza unanime, riapparire fra noi, lungo la spiaggia".
Sembra che "il nostro paese ebbe ospite Sabatier e la sua famiglia sin dal '98 quando lo aveva scelto quasi nido tranquillo e di riposo durante le periodiche escursioni nei paesi delle Marche" dove egli "rinvenne l'originale dei Fioretti di San Francesco in un manoscritto latino di Frate Ugolino da Montegiorgio": notizia data nell'estate del 1898, dai giornali il "Popolo Romano" e il "Resto del Carlino", poi "desumendola da una lettera nella quale il Sabatier dedicava quella primizia letteraria ad Alceo Speranza".
All'illustre scrittore - nel soggiorno del 1898 - venne offerto un pranzo d'onore nel quale egli offrì ai presenti la sua "Vita di San Francesco", che aveva fatto ripubblicare, in italiano, a sue spese, nel 1896, con dediche autografe.
Nell'aprile del 1905, Lino Citeroni, Sindaco di Grottammare, nel congratularsi, anche a nome della popolazione, per i trionfi scientifici e letterari, scrisse al Sabatier, che da Assisi, momentaneamente, si era trasferito a Roma:
"... Noi la ricordiamo sempre con affetto quale ospite graditissimo e ricordando anche la squisita benevolenza di V.S. verso la nostra Grottammare ...".
Il Sabatier, ritornato ad Assisi nello stesso aprile, rispose:
«Illustrissimo signor Sindaco. Sono estremamente commosso per il buon ricordo che avete di me e ve ne ringrazio di tutto cuore. Avrei voluto potervi dire di persona il mio attaccamento e quale prezioso ricordo io conservo della vostra magica spiaggia, ma ahimé, la cura dei miei figli, per quest'anno, non me lo permette.
Vogliate farvi interprete con i vostri cari concittadini dicendo loro quanto io sia commosso e quanta parte essi continuano ad avere nella mia vita. Dite loro che il mio più vivo desiderio è di poter un giorno ritornare tra voi.
A voi tutti, caro ed illustre Sindaco, la mia più grande riconoscenza e devozione. Paul Sabatier».
["Très honoré Monsieur le Syndic. Je suis extrèmement touché de votre bon souvenir et vous en remercié de tout coeur. J'aurais voulu pouvoir vous dir de vive voix la fidélité de mon attachement et quelle precieuse image je conserve de votre côte enchanteresse, mais, helas, l'education de mes enfants, ne me le permet pas cette année.
Veuillez etre mon interprête auprès de vos chers concitoyens et leur dir combien je suis ému de la part qu'ils continuent à prendre a ma vie. Dites leur bien que le très vif desir de tous le miens est de retourner un jour auprès de vous.
De vous tous, cher et très honoré Monsieur le Syndic le tout reconnaissant et dévoué. Paul Sabatier"].
Nella lettera, c'è un post-scriptum:
"Io vi sarei enormemente grato di ricordarmi in modo particolare al mio valente amico e compagno signor avvocato G. Speranza"
["Je vous serais obligé de me rappeller d'une façon particulière au bon souvenir de mon vaillant ami et copin M. l'avocat G. Speranza"].
Per questo legame, dopo il ritorno a Grottammare del 1913 il Sabatier, nel 1915, si sentì costretto, per la morte di Giuseppe Speranza, a scrivere da "La Maisonnette par St. Sauveur-De-Montagut" due lettere di condoglianza; una, al figlio ed amico Alceo:
«Caro ed illustre amico. Solo oggi mi è arrivato il Risveglio Piceno con la dolorosissima notizia della morte del vostro illustre ed indimenticabile Padre.
Sentite quanto m'abbia rattristato (in italiano ndr) la dipartita di questo grande Uomo tanto modesto quanto coraggioso; così buono con tutti e la cui fede patriottica aveva un che di elevato.
Il suo ricordo resterà per sempre sulla ridente plaga di Grottammare come una benedizione e nel libro d'oro di cui s'onora il Piceno, non ce ne sarà nessuno più rispettato del suo.
Ed è per ciò che non sono affatto sorpreso delle manifestazioni di dolorosa simpatia che ha ricevuto da innumerevoli parti della grande e nobile Patria Italiana che con voi piange quest'anima integerrima e nobile. Il vostro sempre devoto Paul Sabatier.»
["Cher et Honorable ami. Aujourd'hui seulement m'arrive le Risveglio Piceno avec la très douleureuse nouvelle de la mort de votre illustre et inoubliable Père.
Vous sentez combièn m'abbia rattristato la disparition de ce grande Homme bien si modeste et si courageux; si bon pour tous e dont la foi patriotique avait quelque chose de si élevé.
Son souvenir plaissera à jamais sur la riante plage de Grottammare comme une bénédiction ed dans le livre d'or des noms dont s'honore le Piceno, aucun ne sera plus respectè le sien.
Aussi ne suis-je pas surpris des manifestations de douloureuse sympathie que vous avez reçuis de toutes les parties de la grande et noble Patrie Italienne qui pleure avec vous cette ame si integer et si noble. Votre fidèlement dèvoué Paul Sabatier"];
e l'altra, al Sindaco:
«Illustrissimo signor Sindaco. Ho saputo troppo tardi l'immenso lutto che Grottammare, il Piceno e l'Italia intera ha provato per la morte del Comm. Avv. Giuseppe Speranza. Ma io mi sento legato al vostro ospitale Paese con dei legami troppo affettuosi per non esprimervi la mia più cordiale e profonda simpatia.
Quando io ripenso ai giorni felicissimi e dolci che ho passato sulla vostra plaga mi è difficile riconoscere se ciò che mi tiene legato così fortemente a codesto angolo del Piceno sia la bellezza del cielo e della natura o la presenza del grande uomo, del nobile cittadino, dello scrittore così insigne che piangete.
Permettete dunque a uno straniero che ama l'Italia come sua seconda Patria di congiungere alle vostre le sue lacrime e di dire che fra le memorie ch'esso conserva preziosamente nel fondo del suo cuore nessuna è più sacra di quella dell'illustre Giuseppe Speranza.
Son questi dunque i sentimenti di dolorosa condoglianza che io vi prego di gradire.
Illustre signor Sindaco, per lei, la Giunta, il Consiglio Comunale e la popolazione tutta di Grottammare il mio ricordo più cordiale e l'omaggio più affettuoso. Paul Sabatier».
["Très honoré Monsieur Le Syndic. Je viens d'apprendre bien tard le deuil immense que Grottammare, le Piceno et l'Italie tout entiére ont éprouvé par la mort du Comm. Avv. Giuseppe Speranza. Mais je me sens lié à votre hospitaliére Cité par des liens trop affectueux pour ne pas venir vous dire ma cordiale et profonde sympathie.
Quand je songe aux jours si heureux et si doux que j'ai passés sur votre plage, il m'est difficile de savoir si ce qui m'attache si fort à ce coin du Piceno, c'est la beauté du ciel et de la nature ou si c'est la présence de l'homme de bien, du noble citoyen, de l'écrivain si distingué que vous pleurez.
Permettez donc à un ètranger qui aime l'Italie comme sa seconde Patrie de joindre ses larmes aux votres et de vous dire que, parmi les mémoires qu'il conserve précieusement au fond de son coeur, aucune ne lui est plus sacrée que celle de votre illustre Giuseppe Speranza.
C'est dans ces sentiments de douloureuse sympathie que je vous prie d'agréer.
Trés honoré Monsieur le Syndic, pour vous, la Giunta, le Conseil Comunal et toute la population de Grottammare mon souvenir bien cordial et mes affectueux hommages. Paul Sabatier"].
Le lettere, furono entrambe spedite al sindaco Vincenzo Palestini che, dopo aver trasmesso la lettera ad Alceo Speranza, si premurò di rispondere all'illustre scrittore, in francese, per ringraziarlo anche a nome della popolazione.
Scoppiata la Guerra Mondiale, il 5 aprile del 1916, nella circostanza dell'attacco tedesco a Verdun, la Redazione del Fra Crispino scrisse al Sabatier, al quale aveva inviato diversi numeri del periodico, per avere un suo scritto da pubblicare sulla rivista.
Il Sabatier, da St. Sauveur de Montagut, a giugno, nella circostanza dell'offensiva tedesca in Trentino scrisse:
«Signori. Voi desideravate avere un mio scritto per i miei vecchi amici di Grottammare. Avete precorso i miei desideri.
Quale gioia sarebbe di ritrovarmi in codesto luogo incantato, ove io rivedo con il pensiero tutti i visi amati! Ma come esprimere l'entusiasmo e - lasciatemi dire l'orgoglio - poiché mi sento profondamente unito alla vostra nobile Patria tanto da sentirmi partecipe dei suoi dolori e di gioire per le sue glorie, come fossi vostro concittadino - per cui il mio Cuore ne è pervaso, nel mentre contemplo le dolci pagine storiche che sta scrivendo la Nuova Italia.
Dopo che per un anno, i vostri eroici difensori avevano respinto il nemico di sempre, quello, con la temerarietà e l'audacia della disperazione, aveva ripreso l'offensiva.
E allora, si è vista l'Italia dei non combattenti come un sol uomo, armato di sangue freddo, di virtù romana, di sicurezza.
Gloria a voi tutti abitanti della costa radiosa, gloria anche a voi, Marchigiani, le cui case sono sparse sulle montagne fino alla Sibilla e al Vettore!
I vostri cuori sono al fronte e sono degni di quelli del fronte.
Il vostro orgoglio, la vostra semplicità nel giorno della prova è il pegno più sicuro delle vittorie definitive. Paul Sabatier».
["Messieurs, Vous désirez avoir un mot de moi pour mes vieux amis de Grottammare. Vous courez ainsi au devant de mes désirs.
Quelle joie ce serait de me retrouver dans ce site enchanteur où je revois par la pensée tant de visages aimés! Mais comment dire l'enthousiasme et - laissez moi dire la fierté - car je me sens assez profondement uni a votre noble Patrie pour participer à ses douleurs et jouir de ses glories, comme si j'etais votre concitoyen - dont mon Coeur est penetré lorsque je contemple les deux pages historiques que vient d'écrire la Nouvelle Italie.
Après que pendant un an, vos héroiques défenseurs avaient refoulé l'ennemi hereditaire, celui-ci avec la témérité et l'audace de dèsespoir, avait repris l'offensive.
Et alors on a vu l'Italie des non-combattants, comme un seul homme, armée de sang froid, de vertu romaine, de sécurité.
Gloire à vous tous, habitants de la côte radieuse, glorie à vous aussi, Marchigiani, dont les maisons sont dispersées là-haut, dans les montagnes jusqu'à la Sibilla et au Vettore!
Vos coeurs sont au front et sont dignes de ceux du front.
Votre fierté, votre simplicité au jour de l'epreuve, est le gage le plus certain des victoires definitives. Paul Sabatier"].
Il Sabatier, però, nonostante l'attaccamento al nostro paese, non tornò mai più a Grottammare, fino alla morte, che lo colse a Strasburgo il 4 marzo del 1928.
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23/01/2017
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