David Lane, intervistato dal giornalista del "Mucchio Selvaggio" Massimo Del Papa, ha presentato do recente il suo ultimo libro, L’ombra del potere.

L’incontro ha costituito un interessante momento di riflessione e discussione, offrendo un lucido spaccato dell’attuale situazione politica italiana.

David Lane, giornalista e scrittore, corrispondente dall’Italia per la rivista Economist dal ’94, lavora da circa trent’anni nel nostro paese, divenendo così un profondo conoscitore delle sue complesse meccaniche politiche e sociali.

Il suo libro è un saggio incentrato sulla figura di Silvio Berlusconi, che esula però dai canoni della tradizionale biografia, per divenire una lucida esposizione della politica italiana degli ultimi anni.

Dal governo Craxi a Tangentopoli, dalla nascita di Forza Italia ai giorni nostri, la narrazione si dipana tra politica, affari, mafia e corruzione. Su questo sfondo si delinea il ritratto del nostro premier, ripercorrendone la storia dall’infanzia fino al raggiungimento del successo.

Un libro di grande impatto, condotto con uno stile sobrio e accattivante e supportato da una ricca documentazione che ne accerta la veridicità dei fatti.

La serata di presentazione, al teatro comunale, è stata una valida occasione non solo per conoscere il libro e il suo autore, ma per allargare la riflessione su molti altri aspetti che riguardano il nostro paese, interagendo con chi lo guarda dal di fuori, con “occhio straniero”, e ne può dare una visione più lucida e imparziale.

Lane mette così a confronto l’Italia con l’Inghilterra - dove i giornalisti sono molto più critici e spietati, sempre pronti a mettere a nudo le debolezze dei politici, costringendoli alle dimissioni per ogni piccola ombra che si affaccia sul loro operato e sulla loro condotta morale – critica l’Italia per la sua incapacità di stupirsi e indignarsi di fronte alle contraddizioni e alla ingiustizie del nostro sistema politico, ma offre anche un ritratto del nostro paese come di una terra culturalmente e umanamente ricchissima.

Benché la discussione sia stata di stampo prevalentemente anti-berlusconiano, non sono mancate le critiche alla sinistra, colpevole di non far sentire la propria voce, di essere spaventosamente lontana dal concetto di opposizione e soprattutto incapace di proporre programmi concreti e persone nuove.

Un’analisi molto critica e spietata quella di David Lane, supportata da una forte tensione etica e da una conoscenza approfondita dei fatti.

E anche se questi ultimi possono essere interpretati nei più svariati modi – e quello del cronista dell’Economist è solo uno dei tanti – tuttavia non è possibile ignorarli. Lo scopo fondamentale di questo libro è, infatti, informare, perché la conoscenza è l’arma più potente a disposizione di noi cittadini.

E a coloro che sostengono che Lane altro non è se non uno dei tanti maestri stranieri che vengono ad insegnarci come dobbiamo vivere a casa nostra, personalmente mi sento di rispondere che, essendo uno dei punti di forza della campagna di Berlusconi la visibilità e il prestigio internazionale ottenuti grazie a lui dall’Italia, è indispensabile conoscere realmente cosa gli stranieri pensano del nostro paese.