Emergenza occupazione
Ascoli Piceno | Firmani:"Tutte le istituzioni locali devono cogliere l'esigenza di fare sinergia e pensare insieme all'economia locale".
di Nazzareno Firmani
Duecento posti di lavoro persi in pochi giorni mettono in assoluta evidenza l'emergenza occupazione, assieme all'importanza delle politiche per lo sviluppo del territorio. Nella Provincia di Ascoli in un anno sonno stati persi 1800 posti di lavoro. E' ora che tutti coloro che operano nelle istituzioni locali colgano, anche nella drammaticità di questo momento, l'esigenza di fare sinergia e pensare insieme all'economia locale. Il Comune di Ascoli Piceno non può sottrarsi ancora e pensare solamente alle problematiche ristrette al perimetro della città, ma deve essere protagonista nella definizione dei legami con gli altri livelli istituzionali per catalizzare idee, risorse da trasformare in opportunità di lavoro e investimenti.
Il capoluogo di provincia deve dare essere presente, non solo nei momenti acuti di crisi, ma doveva da tempo lavorare per rafforzare e mantenere un sistema industriale che oggi è in estrema sofferenza. Occorre, infatti, rafforzare la presenza dell'università nella città di Ascoli legandola al sistema industriale locale attraverso la ricerca e l'innovazione tecnologica. E' evidente il bisogno di rendere adeguato il sistema formativo collegando la scuola al mondo del lavoro. E' urgente bloccare l'emigrazione dei giovani laureati ascolani offrendo delle opportunità favorendo così la creazione di una classe dirigente locale collegata al tessuto produttivo del territorio.
La città ha la titolarità ed il dovere di entrare nel merito delle grandi scelte sul territorio, come la viabilità, le politiche per l'energia e le risorse idriche. Si devono catalizzare idee, energie ed investimenti utili a mantenere la presenza dei grandi gruppi industriali e, al contempo, per favorire nuovi insediamenti. E' nella consapevolezza di tutti che è importante evitare un processo di deindustrializzazione in atto, è impossibile per il sistema terziario riassorbire una perdita occupazionale di grandi dimensioni.
Ascoli deve lavorare per la crescita del turismo, dell'università e del settore agroalimentare, ma deve intervenire anche con autorevolezza in merito alle politiche di sostegno per il mantenimento del livello d'industrializzazione raggiunto a salvaguardia dell'occupazione. Quest'obiettivo può essere raggiunto uscendo dall'isolamento e dall'autoreferenzialità dove l'attuale amministrazione l'ha relegata. Il resto è pura propaganda.
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24/01/2004
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