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Rinvenuti ad Ascoli gli antichi drappi che avvolgevano le reliquie di Sant'Emidio

Ascoli Piceno | I preziosi tessuti sono stati presentati accanto al reliquiario di San Benedetto martire. Essi sono stati ritrovati durante i lavori nel palazzo dell'Episcopio di piazza Arringo

di Paolo Clerici


Un’eccezionale ritrovamento è stato presentato, questa mattina, presso la sala del Fogolino del palazzo dell’Episcopio di piazza Arringo. Oltre al vescovo, Silvano Montevecchi, sono intervenuti il direttore storico dell’arte della Soprintendenza di Urbino, Benedetta Montevecchi ed il responsabile dell’Ufficio Beni culturali della Diocesi di Ascoli, architetto Michele Picciolo.

Durante i lavori di restauro commissionati dalla Curia al secondo piano del palazzo dell’Episcopio, sono casualmente venute alla luce alcuni drappi (risalenti ad un periodo compreso tra il VII e l’VIII secolo), usati per avvolgere le reliquie di Sant’Emidio.

Essi erano contenuti in quattro casse di legno di quercia, precedentemente riposti “in soffitta”, presso il palazzo dell’Episcopio, in seguito al trasferimento delle reliquie compiuto durante l’ultima ricognizione effettuata nel 1959 da parte del vescovo Morgante, che ha ricondotto le spoglie del Santo presso la cripta della cattedrale.

Oltre ai preziosi drappi di origine bizantina, è stato rinvenuto anche un reliquiario di San Benedetto martire che, dopo essere stato dissuggellato dagli esperti, intervenuti soltanto dopo “l’annuncio” effettuato dall’architetto Picciolo, ha restituito quattro elementi tessili di straordinaria fattura ed in pregevole stato di conservazione.

Essi riproducono, secondo quanto sostenuto dagli esperti sulla base di una prima sommaria valutazione, motivi decorativi orientaleggianti, contenenti figure animali e vegetali, ricalcati, appunto, sulla scorta della tradizione culturale del vicino Oriente.

L’importanza della scoperta deriva soprattutto dallo stato di conservazione dei tessuti e dei drappi rinvenuti nel palazzo dell’Episcopio. Sono stati rinvenuti, in precedenza, soltanto frammenti assimilabili alle antiche tovaglie d’altare rinvenute ad Ascoli.

Piccoli frammenti sono riemersi in Francia, a Saint Calais, a Milano ed a Praga. Particolarmente suggestiva è la somiglianza che salta subito all’occhio tra i motivi decorativi dei drappi ascolani con quelli rinvenuti a Treviri, appartenuti a San Cuniberto, arcivescovo della suddetta città tedesca e protettore di Colonia.

“Questa scoperta – ha dichiarato nella circostanza l’architetto Picciolo – se tutte le ipotesi venissero confermate dalle analisi successive, potrebbe rivelarsi l’anello di congiunzione che collega il Santo Patrono di Ascoli alla sua città natale”.  

26/01/2007





        
  



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