Un racconto dove si narra il viaggio di Iljasi, rifugiato in Italia, per fare ritorno alla sua martoriata terra di Macedonia, per ricongiungersi con la sua famiglia durante la guerra dei balcani. Un viaggio dove mise nel suo zaino, pane per sostenere il corpo, libri per nutrire la propria anima.

Iljasi, macedone di lingua Albanese è nato a Sipkovica-Tetova, nel 1969. Ismail è autore di "Zbrazetirat e Jetes" (Le cose vuote della vita) pubblicato nel 1992 a Tirana. "Frutet e Gjakut" (I frutti di sangue) 2001, Potenza Picena, a cura del centro di lettura "Effetto notte".

Cura e dirige la trasmissione radiofonica "I cittadini del mondo" di Radio Erre di Recanati. Organizza corsi per prima alfabetizzazione della lingua italiana, traduttore
di poeti per il Festival internazionale Ditet e Naimit in Tetova- Macedonia.

Nel 2003 ha voluto come ospiti, al festival, i poeti dell'Arca dei Folli: Danilo Tomassetti e Serafino Sargentoni, nel 2004 Maria Adele Giommarini.

Letterati che saranno testimoni di un viaggio nelle terre macedoni, a quell'epoca ancora ferite dalla guerra, che offrirono loro un paesaggio d'intensa umanità ed esperienza a vita. Un libro che offrirà spunto per parlare di questo paese fragile, al centro di strategie di dominanza geopolitica. Il quale hanno frantumato una società basata su una centenaria convivenza, alimentando spinte nazionalistiche, estremismi religiosi.

Ismail avrà modo di mostrare le ragioni dell'altra sponda del mediterraneo, i motivi che sospingono gente innamorata della propria terra all'emigrazione, da un paese con elevatissimi tassi di disoccupazione, generata dalla globalizzazione, che ha distrutto la tradizionale economia rurale ed artigianale.

L'evento è organizzato dal presidente dell'Associazione culturale l'Arca dei Folli Danilo Tomassetti. Lettura dei testi Luca Vagnoni e Roberta Fabrizi.

Il paesaggio e l'umanità, saranno rappresentati nell'immaginario visivo, dalle opere pittoriche di Annunzia Fumagalli ed Antonella Spinelli e dalle sculture del Maestro Nazzareno Tomassetti.