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I cittadini dei quartieri Paese Alto e Ponterotto contro la vendita delle loro scuole

San Benedetto del Tronto | Animata assemblea nei locali annessi alla chiesa di San Benedetto Martire. La protesta proseguirà nel Consiglio Comunale del 2 febbraio

di Giovanni Desideri

I cittadini dei quartieri Paese Alto e Ponterotto continuano la loro battaglia per opporsi alla vendita delle rispettive scuole elementari ("Castello", in via Rossini 18 e "Borgo Trevisani", in via Colle Ameno 1), prossimamente trasferite in altra nuova sede. Ieri sera, lunedì 26 gennaio, si è svolta su questo tema un'affollata quanto animata riunione congiunta dei cittadini e dei Comitati di entrambi i quartieri (presieduti rispettivamente dall'avv. Patrizia Logiacco e da Sergio Pezzuoli), presso i locali della chiesa di San Benedetto Martire, con la partecipazione dello stesso parroco, don Romualdo Scarponi, oltre che dei consiglieri comunali Giovanni Gaspari (DS) e Benito Rossi (AN) e del presidente del consiglio Giorgio De Vecchis.

I cittadini hanno deciso di fare pressione sull'Amministrazione partecipando "numerosi" (ma "in silenzio e per ascoltare") al Consiglio Comunale di lunedì 2 febbraio, che deciderà definitivamente sulla questione. Scartata l'ipotesi precedentemente avanzata: che i cittadini stessi potessero comprare l'edificio della scuola "Castello" dal Comune, per una cifra intorno ai 260 mila euro. Venerdì 30 ancora una riunione di cittadini, presso la chiesa del Ponterotto.

A partire dall'anno scolastico 2004/2005 le due scuole verranno accorpate nella nuova sede di via Conquiste-via Bernini, attualmente in fase di ultimazione, mentre un secondo edificio scolastico, la nuova media "Curzi", dovrebbe sorgere in via Togliatti. Per questo il Consiglio Comunale aveva deliberato sin dal 15 aprile 2003 il cambio di destinazione urbanistica dei due vecchi edifici (oltre che degli edifici dell'attuale scuola Curzi in via Golgi e della ex Capitaneria in via Paolini), preludio alla vendita ai privati (delibera n. 35).

I Comitati di Quartiere si erano opposti a tale vendita, chiedendo di destinare ad attività sociali quegli spazi, vista la carenza di altri punti di ritrovo che non fossero quelli esigui delle rispettive parrocchie (San Benedetto Martire e Madonna del Suffragio). In data 19 giugno 2003 erano state presentate delle "Osservazioni" (strumento a disposizione dei soggetti interessati in ogni variazione al Piano Regolatore, entro 60 giorni dalla delibera): il Consiglio Comunale è tenuto a discuterle e a votarle (previo passaggio in commissione urbanistica), ciò che avverrà il 2 febbraio. D'altra parte, nel caso in cui la commissione fosse unanime nel rigettare le osservazioni, il Consiglio sarebbe tenuto soltanto al voto, senza discussione in aula. La commissione si riunirà venerdì 30 gennaio, per la seconda volta, dopo che nella riunione del 23 era già emerso il parere contrario degli uffici comunali a tutte le "Osservazioni".

Nella riunione di ieri sera l'avv. Logiacco ha ricordato l'offerta ricevuta dall'Amministrazione di utilizzare per attività sociali l'edificio della nuova scuola o "le due stanze" dell'edificio accanto all'arco di ingresso al Paese Alto. Proposte ritenute insoddisfacenti da tutti i presenti.

Secondo Vinicio Liberati "sarebbe assurdo che noi cittadini comprassimo ciò che già è nostro, ovvero della collettività". E ancora: "è preoccupante che si diffonda la cultura politica e sociale del vendere ciò che è pubblico al privato". Stefano Fanini: "i nostri quartieri sono stati determinanti per l'elezione dell'Amministrazione di centrodestra, ma a questo punto ne siamo amaramente pentiti!". Giuseppe Iaconi ha accusato: "l'Amministrazione non risolve i problemi: vende soltanto per fare cassa". Laconico ammonimento di Nicola Fares agli amministratori: "ravvedetevi!".

In conclusione intervento di Giovanni Gaspari: "già nel Consiglio Comunale del 15 aprile abbiamo fatto un elenco dei beni comunali che potevano essere venduti per finanziare la realizzazione delle due nuove scuole, senza danneggiare i relativi quartieri: per esempio i locali della ex pretura in via Curzi o i tre immobili in territorio di Grottammare, di proprietà del Comune di San Benedetto. Ci venne risposto che non si poteva, ma senza motivare questo rifiuto, quasi per testardaggine o per fare un dispetto a qualcuno. Si tenga però presente che la vendita della scuola di Borgo Trevisani comporterebbe anche la vendita di metà piazza, annessa a quell'edificio".

27/01/2004





        
  



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