Per la Stagione Teatrale di Porto Sant’Elpidio, sabato 14 gennaio alle 21.00 alla Limonaia di Villa Baruchello andrà in scena “Il Sole del Brigante” scritto, interpretato e diretto da Alfonso Santagata.

Lo spettacolo racconta del fenomeno del brigantaggio di massa: bande di contadini, pastori e militari allo sbando che, esausti dalla misera e ingannati dalle promesse di terre mai ricevute, decidono di non sottostare al controllo dei nuovi arrivati al potere. I briganti non chinano la testa quando si sentono vittime di ingiustizia o persecuzione e, scegliendo la resistenza, diventano dei fuori legge simbolo di potenza e vendetta. Il fenomeno, favorito negli anni 1860-61 dalla caduta del Regno dei Borboni e l’imporsi dei Piemontesi in tutto il sud d’Italia, acquista nel tempo anche un significato ideologico, manifestazione del contrasto fra due mentalità, due differenti impostazioni culturali, ma soprattutto espressione più macroscopica della reazione di una nazione in difesa della sua autonomia quasi millenaria.

Le storie dei briganti sono tramandate oralmente, poiché la collettività che li sosteneva – contadini e pastori - era analfabeta. I fatti sono così diventati miti e leggende che oggi appartengono alla memoria di tutti. Sono il teatro e il romanzo, a differenza della storia, a dar voce e talvolta reinventare la figura dei briganti, ne è esempio il Don Chisciotte di Cervantes, che narra del bandito Rocaguinarda come difensore dei deboli e dei poveri esaltando il potere dell’immaginazione e la saggezza della follia. Santagata decide di occuparsi solo dei tre confini tra Basilicata, Campania e Puglia poiché “...hanno rappresentato per i briganti un triangolo di facile sconfinamento per agguati, fughe e rifugi”.

Continua l’artista: “Non mi occuperò dei briganti più famosi, quelli che ormai per la cronaca più che la storia ha catalogato, ha controllato, ha mitizzato rendendoli leggendari…. Fra le centinaia di storie di briganti che ho conosciuto mi piacerebbe inventarne uno che abbia la forza di tutti, arrivare ad un’icona unica che sia la sintesi del Brigante: un’invenzione che nasce dalla trasfigurazione della memoria. Il compito del teatro è quello di conoscere la complessità di un mondo per portarlo alla propria poetica drammatica. Come atto d’amore infedele, rimescolando, trasfigurando, inventando situazioni che sono, ancora oggi, vicine alla nostra memoria e alla nostra vita”.

L’ingresso unico è di €10