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Effetto domino, la Oviesse come la Pfizer

San Benedetto del Tronto | Esonerate dal servizio tre lavoratrici dopo essere state reintegrate dal tribunale. UGL: "Le aziende hanno sposato la Linea Marchionne".

La vicenda OVIESSE scaturisce da una procedura di mobilità aperta e subito contestata e non firmata dalla UGL che non riteneva vi fossero le condizioni per un licenziamento forzato di personale; dopo diversi incontri anche in sede Istituzionale, l'azienda rifiutava ogni proposta di soluzioni alternative al licenziamento, proposte dalle Organizzazioni Sindacali e dopo un mancato accordo, licenziava 3 lavoratrici in forza presso il sito di San Benedetto del Tronto.

Un licenziamento subito impugnato nella forma e nella sostanza per una riduzione di personale che non trovava per le lavoratrici e per le Organizzazioni Sindacali, alcuna giustificazione, né economica né organizzativa ; la OVIESSE infatti, nello stesso periodo acquisiva importanti gruppi del settore abbigliamento come UPIM, aveva un bilancio positivo consolidato e assumeva personale a tempo determinato per sopperire paradossalmente a carenze di personale.

Le sentenze del 17 dicembre 2010 del Tribunale di Ascoli Piceno hanno dichiarato inefficaci i licenziamenti e condannato l'azienda di San Benedetto del Tronto al reintegro delle 3 lavoratrici nel posto di lavoro e al pagamento a titolo di risarcimento del danno e delle retribuzioni globali di fatto maturate dal licenziamento alla reintegrazione ed alle spese processuali, ma l'OVIESSE così come la PFIZER lascia a casa con la retribuzione le lavoratrici, una posizione, secondo UGL, ideologica contraria ad ogni principio di economia del mercato del lavoro, lesiva della dignità del lavoratore e dell'Ordinamento Giuridico.

"La "linea Marchionne"- dichiara la segreteria del sindacato UGL - sposata in questi primi giorni del 2011 dalla PFIZER e dalla OVIESSE non va certo verso una direzione di relazioni Sindacali di collaborazione e condivisione; la spinta forte verso una economia non coordinata di mercato e liberalismo sfrenato, mettono in serio pericolo l'assetto democratico del Nostro territorio e danneggiano attraverso altissimi costi di transazione le stesse aziende autrici di queste scellerate decisioni".

07/01/2011





        
  



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