Successo indiscusso di pubblico e critica, anche grazie al suggestivo allestimento, che contava 130 figuranti. In primis la Natività , allestita sulla sommità del paese, ovviamente con il bue e l'asinello, poi le varie situazioni del passato, riferite alla fine dell'800 inizio 900, disseminate lungo il percorso che conduceva alla Natività.

Applaudita anche la ricostruzione di una classe di scuola elementare, con tanto di scolari e maestra severa, l'abitazione di fine ‘800, dove madre e figlia realizzavano i dolci natalizi, la bottega del sarto e il mugnaio con il grosso setaccio e altri attrezzi dell'epoca. Un percorso disseminato anche di personaggi come lo sputafuoco, giocolieri, zampognari, danzatori di saltarello e ballerini, che hanno trasformato la zona in uno spettacolo a cielo aperto, all'interno del borgo storico.

La New Generation, che si è avvalsa della direzione artistica dell'architetto Luigina Schiavi, ha pensato anche a rappresentare un carabiniere, intento a fare il censimento dei residenti, o per meglio dire, a raccogliere le firme ed i commenti dei presenti.

"Ci siamo posti l'obbiettivo di far conoscere le tradizioni di Monsampolo - spiega la presidente dell'associazione, Marika Travaglini - alcune delle quali purtroppo dimenticate e di incentivare l'afflusso turistico nel comune, facendone conoscere oltre che le tradizioni anche la bellezza, per valorizzare un paese dai meravigliosi scorci e dalle mille sfaccettature." Sia nella nascita della New Generation che in quella dell'allestimento del primo presepio vivente, l'associazione ha trovato il pieno sostegno dell'amministrazione comunale, dell'assessore alla Cultura Cristiano Silvestri e all'Associazionismo, Roberto Esposto.