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Leonardo Tiberi a San Benedetto del Tronto

San Benedetto del Tronto | Al Palariviera presentato dall’Assessore alla Partecipazione Luca Spadoni e dal Cineforum S.B.T. Buster Keaton è stato presentato Fango e gloria. In sala Leonardo Tiberi, regista del film e Direttore dell’Istituto Luce-Cinecittà.

di Felice Di Maro

Fango e Gloria - Leonardo Tiberi

Lunedì mattina 22 dicembre gli studenti del liceo classico e scientifico hanno partecipato ad una lezione veramente diversa. Sullo schermo il film, Fango e gloria, realizzato in occasione del Centenario della I Guerra Mondiale e per i 90 anni dell’Archivio Storico Luce. Leonardo Tiberi ha spiegato come l’intreccio di riprese dal vero e immagini di repertorio e cioè di riprese fatte all’epoca, tratte dal grande Archivio Storico Luce, abbia dato un quadro delle vicende che permette di conoscere la storia in un modo diverso da come siamo stati abituati a studiarla a scuola. Il film narra le vicende dei milioni di giovani coinvolti nel tragico evento bellico. Il simbolo che si è scelto come si coglie bene in finale è stato proprio colui che sarà prescelto per rappresentare l’enorme schiera dei caduti anonimi: il Milite Ignoto. Prodotto da Maurizio Tedesco per Baires Produzioni in collaborazione con Istituto Luce-Cinecittà con il sostegno della Regione del Veneto ha avuto un contributo del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Fondazione FS, Eberhard.

Ha ottenuto anche il patrocinio della Presidenza del Consiglio, del Ministero della Difesa e l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Le riprese sono state realizzate presso Rivoli Veronese (VR) ai piedi del Monte Baldo, Verona, Villafranca e Siena. Il Cast: Eugenio Franceschini, Valentina Corti, Domenico Fortunato, Francesco Martino, Alberto Lo Porto, Michele Vigilante, Vincenzo Guaglione, Federico Tolardo, Isabella Caserta, Roberto Vandelli, Maria Cristina Bellelli, Ernesto Aliberti, Arnaldo Pernigo. Narra le vicende dei milioni di giovani ma è la storia di Mario, dei suoi amici e della sua fidanzata. Ragazzi, come si vede nel film di una piccola borghesia di provincia, entusiasti e pieni di progetti per un futuro che a molti di loro verrà negato. Contiene una parte di fiction ma il peso dei materiali di repertorio dell’Archivio Storico Luce naturalmente sottoposti a procedimenti di colorazione e di sonorizzazione per renderne la fruizione oltre che più suggestiva anche inedita offre una visione obiettivamente molto vicina alla realtà. Al riguardo si segnala il ruolo di Armando Diaz che nell'aprile del 1917 assunse la carica superiore al XXIII Corpo d'armata.

Questo breve periodo prima di Caporetto gli valse com’è noto la medaglia d'argento al valor militare per una ferita riportata alla spalla, ma la sera dell'8 novembre 1917 fu chiamato e con Regio Decreto sostituì Luigi Cadorna nella carica di capo di Stato Maggiore. Si ricorda e il film lo mette in evidenza che c’erano state circa 300 Mila diserzioni. Nel 1917 la Russia era uscita dal conflitto per la famosa rivoluzione d’ottobre e l’Austria ne aveva approfittato. Recuperato quello che rimaneva dell'esercito italiano dopo la disfatta di Caporetto, Diaz organizzò la resistenza sul monte Grappa e sul fiume Piave. Memore dell'esperienza che si era fatta nello Stato Maggiore di Cadorna decentrò molte funzioni ai sottoposti, riservandosi un ruolo di controllo che seppe esercitare in maniera mirata. Il film certo ne parla di lui ma non fu un semplice avvicendamento, fu una svolta.

Nell'autunno del 1918 guidò alla vittoria le truppe italiane. L'offensiva com’è noto partì il 24 ottobre, con lo scontro tra 58 divisioni (51 italiane, 3 britanniche, 2 francesi, 1 cecoslovacca, 1 reggimento statunitense) contro 73 austriache. Il piano non prevedeva attacchi frontali, ma un colpo concentrato su un unico punto, Vittorio Veneto. Con una manovra diversiva spezzò il fronte nemico attirando tutti i rinforzi austriaci lungo il Piave che si credeva essere il punto dell'attacco principale. Le immagini scorrono didascale delle date e nella notte tra il 28 e 29 ottobre si passò all'attacco con teste di ponte isolate che avanzavano lungo il centro del fronte facendo allargare le ali per coprire l'avanzata. Il fronte dell'esercito austro-ungarico si spezzò innescando una reazione a catena ingovernabile. Il 30 ottobre l'esercito italiano arrivò a Vittorio Veneto mentre altre armate passarono il Piave e avanzarono arrivando a Trento il 3 novembre. Il 4 novembre 1918 l'Austria non esisteva più. Il film in finale presenta le immagini del Milite Ignoto a Roma con 650 Mila morti e oltre un milione di feriti.

07/01/2015





        
  



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