Fra i tanti nuovi arrivi decisi dalla società nella finestra di mercato di dicembre c'è anche Diego Ruspantini. Portiere dal gran fisico, capace di guidare la sua difesa e con una carriera "particolare" alle spalle.

Compie la trafila del settore giovanile nel Porto Recanati, dove però fino a diciassette anni gioca da libero. A venti smette perché profondamente colpito dalla morte del nonno. Torna in campo, o meglio tra i pali, con la squadra che lo ha cresciuto. Poi Potenza Picena, Monturanese, un'apparizione in serie D, Castelfidardo, con Prete in panchina, Filottrano, Cingolana e ultima Osimana in Eccellenza.

Ruspantini è arrivato a Fermo da meno di un mese eppure sembra che faccia parte di questo gruppo da chissà quanto tempo. E' subito entrato nelle simpatie dei tifosi. Sia per l'ottimo esordio (ultima giornata di andata con la Folgore), almeno due grandi interventi degni di ben altre platee, e poi per la corsa sotto il settore dei supporters canarini per festeggiare la preziosa vittoria.

Cosa l'ha fatta decidere di scendere dall'Eccellenza in Promozione?
La Fermana è una società unica fra i dilettanti, se giochi per questa maglia non conta la categoria. L'organizzazione che ho trovato è spaventosa, mai vista prima una cosa del genere. Ad Osimo stavo benissimo, però qui è un'altra storia. E poi mi stimolano le sfide. Sono un tipo istintivo, focoso, avevo bisogno di una piazza calda.

Cosa si aspetta da questa nuova avventura?
Mi auguro di fare il massimo e dare un contributo importante per la vittoria del campionato.

La Fermana sale in Eccellenza?
Speriamo.