Doveva essere una conferenza stampa per fare il bilancio consuntivo di tutta l’attività consiliare del 2014 invece è diventata una chiacchierata a tutto tondo quella col presidente del Consiglio Comunale, Marco Calvaresi.

Incalzato dai giornalisti presenti non si schernisce e risponde serenamente.

 Quello di Marco Calvaresi è un bilancio di terzo anno da Presidente del Consiglio Comunale che si fa serio quando si parla del suo ruolo ed è costretto ad ammetterlo,  spesso il suo “dover” essere super-partes gli ha creato difficoltà e imbarazzi.

 Ma con il senno di poi, riaccetterebbe quella poltrona? La risposta onestamente non mi ha colto di sorpresa, era prevedibile.

 Con Gaspari c’è lealtà istituzionale, ammette Calvaresi specificando che lealtà non è fedeltà e che rimanere neutrale non è sempre stata la scelta migliore aggiungendo che, tanto per essere chiaro, fosse stato del centrosinistra avrebbe votato come la maggioranza.

“Da capo dell’assise sono stato penalizzato dall’impossibilità di fare opposizione. Probabilmente non avrei accettato l’incarico se avessi saputo e previsto il fallimento del progetto politico con cui sono partito nel 2011”.

 Ma ci sarà stata un’occasione in cui avrebbe preferito non astenersi?

 Cita un solo caso, quello in cui l’amministrazione portò in Consiglio una delibera sull’articolo 29 relativa alla ristrutturazione degli hotel,  “in quel caso mi sarei espresso favorevolmente. Mi avrebbero magari accusato di conflitto di interessi, però il bene della città lo avrei fatto”.

 Poi però a suo dire, una polemica avviata dai Cinque Stelle lo fecero desistere.

 E’ chiaro poi che, la curiosità si sposta sui progetti futuri. Nel 2016 San Benedetto sarà chiamata a scegliere un nuovo sindaco e così si guarda già all’anno prossimo.

 Tergiversa, ci gira intorno parla di squadra e di gruppo per la scelta del candidato sindaco ma, lui sarà certamente della partita. “Io ci sarò, tuttavia non è detto che sarò io il candidato, se dovessi individuare un leader capace di calamitare e intercettare il consenso, per il bene della città potrei tranquillamente fare un passo indietro, ci vogliono persone  in grado di fare la differenza” .

 Parla con sicura certezza di due liste civiche. Una già annunciata almeno nel nome,  Movimento Popolare Sambenedettese, l’altra ancora da definire ma certamente di stampo  riformista e progressista.

 L’idea è di correre svincolato dai partiti ma, un po’ come nel suo stile nessuna possibilità è mai archiviata completamente e così aggiunge che “valuterò la situazione al momento opportuno poiché ora  sia il Pd che il Pdl hanno dei grossi problemi”.

 Non poteva mancare un richiamo al capitolo Commissione Stadio.

 “Tutte le azioni compiute sono state  in accordo con la segretaria generale”, coglie l’occasione per ringraziarla più volte “Con  Fiorella Pierbattista al mio fianco mi sono sempre sentito sicuro. Quando mi arriva un documento firmato da lei io sono a posto, mi sento garantito” .

 La difende pure per quel 30 novembre 2013, e parla di refuso circa la  convocazione del Consiglio con meno di 24 ore di distanza.

“ Ho buoni rapporti con tutti in consiglio, ma la relazione di Tassotti? non è accoglibile in quanto non frutto del lavoro dell’intero organo d’indagine”.

 Buoni rapporti con tutti si ma poi aggiunge che, “c’è chi tenta di mettermi in difficoltà perpetrando un vero attacco politico alla mia persona, insomma, forse(ndr) qualcuno nel Pdl ce l’ha con me”.

 Il Consiglio più difficile? “forse l’ultimo del 2014”.