La Cia chiede lo stato di crisi del settore agricolo nel Piceno e nel Fermano.
Ascoli Piceno | Si chiede che venga avviato un percorso per la definizione dello stato di grave crisi per il settore agricolo, permettendo la sospensione del pagamento dei contributi agricoli e dell'acqua legata al consorzio di bonifica.
La Confederazione Italiana Agricoltori richiama l'attenzione di tutte le forze sociali sullo stato di grande crisi che sta interessando il settore primario, con luci ed ombre, sia nell'area Picena sia in quella Fermana, si sta infatti consumando una progressiva riduzione dei redditi degli imprenditori agricoli.
Il settore agricolo è da sempre fortemente “amministrato” dall'ente pubblico. Per anni è stato imposto all'imprenditore agricolo cosa doveva coltivare (cereali, bietole, leguminose da granella, ...), senza avviare reali politiche e programmi per nuove coltivazioni e riconversioni. Oggi con la riforma della pac si cancellano nei fatti le precedenti colture e si chiede alle imprese agricole di "inventarsi" altre produzioni nell'incertezza più totale.
In questa situazione di crollo della redditività delle imprese manca una reale risposta delle istituzione sul fronte dei costi che continuano a crescere, carburanti, l'uso dell'acqua -Consorzi di Bonifica-, contributi agricoli, ecc. .
In questo panorama si colloca la totale incertezza per la campagna semine della bietola 2006, molto importanti per il fermano e l'ascolano. Il Piceno su questa coltura ha investito moltissimo dando un importante contributo allo sviluppo dell'intero territorio, e della società oggi si chiede di poter avviare un percorso concertativo che permetta di ottenere risposte e non solo penalizzazioni.
La Cia chiede inoltre che la Provincia di Ascoli Piceno e la Regione Marche avviino rapidamente un percorso per la definizione dello stato di grave crisi per il settore agricolo permettendo la sospensione del pagamento dei contributi agricoli, dell'acqua legata al consorzio di bonifica.
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01/02/2006
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