Difficolta di mercato, ma non si chiude
| ANCONA - Incontro in Regione tra Sindacati e vertici aziendali della Grammer di Monsano
Come annunciato due settimane fa, si è tenuto nel pomeriggio di ieri, presso l’assessorato regionale alle Politiche del Lavoro, un incontro tra organizzazioni sindacali e direzione aziendale della Grammer di Monsano, azienda specializzata nella produzione di sedili per autobus per fare il punto della situazione, dopo che si erano manifestati segnali di difficoltà per i lavoratori.
Alla riunione erano presenti, oltre all’assessore regionale al Lavoro, Ugo Ascoli, il sindaco di Monsano, Gianluca Fioretti, l’amministratore delegato della Grammer Italia, Innocenzo Carbone, assistito da Paolo Centofanti di Assindustria –Ancona, i rappresentanti di FIOM CGIL, FIM CISL e UILM UIL, le RSU locali e rappresentanti della Provincia di Ancona.
Come è noto la Grammer-Lazzerini di Monsano è specializzata nella produzione di sedili per autobus e, con i suoi attuali 105 dipendenti, fa parte della multinazionale tedesca Grammer, leader mondiale nella produzione di arredi per vagoni ferroviari.
L’amministratore delegato Carbone ha illustrato la situazione dell’Azienda, parlando di crisi strutturale dovuta alla perdita di quote di mercato e della conseguente necessità di riorganizzare il lavoro per ridurre i costi e recuperare il fatturato. “La volontà della proprietà, tuttavia – ha assicurato Carbone – non è quella di chiudere e mandare tutti in mobilità, ma di mantenere lo stabilimento di Monsano, nonostante ci sia stato un calo di vendite: attualmente i sedili prodotti sono stati 80 mila, a fronte del picco massimo raggiunto nel 2001 con 100 mila sedili. “
“Siamo di fronte ad un’ennesima situazione problematica – ha commentato l’assessore regionale Ugo Ascoli – che riguarda molti lavoratori. Siamo preoccupati per gli effetti occupazionali , ma c’è un fatto positivo da registrare in questo caso ed è la garanzia da parte della proprietà di mantenere e rilanciare effettivamente la produzione a Monsano. Il ruolo e l’impegno della Regione, per ora, non è di prospettare soluzioni premature, ma solo quello di offrire ogni utile strumento per far dialogare le parti, prendendo atto della disponibilità di lavoratori ed azienda di valutare tutte le soluzioni possibili: dai contratti di solidarietà difensivi alla cassa integrazione straordinaria.”
Da parte dei sindacati è stato riconosciuto lo sforzo dell’Azienda nel campo degli investimenti, ma nel contempo è stato anche sottolineato che i lavoratori hanno già fatto sacrifici e subito una riduzione di organico, con la precedente riorganizzazione del 2003, quando da 142 dipendenti si è passati agli attuali 105, mandando 15 lavoratori in mobilità ed altri in cassa integrazione straordinaria.
I sindacati hanno anche affermato che non tutte le scelte aziendali sono state premianti dal punto di vista del mercato, sostenendo che la monoproduzione ( negli anni scorsi la Grammer di Monsano produceva anche sedili per treni) ha penalizzato la competitività rispetto ad altre aziende nazionali. Inoltre, i rappresentanti sindacali hanno chiesto di capire quanto la Grammer di Monsano possa contare nelle decisioni strategiche prese in Germania. In questo senso, Carbone ha risposto mostrando la lettera, a firma del Presidente della Grammer, Peter Nagel e indirizzata al Sindaco di Monsano, Fioretti che si era fatto interpete delle preoccupazioni dei lavoratori. Nella lettera si afferma, infatti, che è obiettivo strategico dell’Azienda riorganizzare il lavoro per recuperare quote di mercato, mantenendo la produzione e rilanciando anzi lo stabilimento di Monsano, considerato un centro d’eccellenza per progettazione e produzione.
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01/02/2006
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