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Confesercenti AP su restituzione delega Natali

Ascoli Piceno | "Non sappiamo se questo atto si tradurrà in un’effettiva volontà di Natali di rimettere l’incarico o, se si tratta solamente di un’iniziativa strumentale per premere sui suoi alleati".

La restituzione della delega al Traffico da parte dell’Assessore Giulio Natali rappresenta sia una denuncia che una presa d’atto dell’impotenza del Comune di Ascoli ad operare collegialmente per risolvere la grave situazione della sosta e della viabilità cittadina.

Non sappiamo se questo atto si tradurrà in un’effettiva volontà di Natali di rimettere l’incarico o, se si tratta solamente di un’iniziativa strumentale per premere sui suoi alleati.
Siamo certi, invece, che vi sia una grave responsabilità – questa sì collegiale - della Giunta Comunale per aver reso invivibile la città di Ascoli regalando su un piatto d’argento la gestione delle aree di sosta di quasi tutto il territorio comunale alla SABA Italia SpA.

La viabilità cittadina è diventata per la Giunta Comunale di Ascoli Piceno un modo per mercanteggiare consensi politici ed elettorali.
Volete qualche esempio ?
I. L’eliminazione del semaforo presso il ponte di San Filippo aveva consentito di snellire notevolmente il traffico in via Piceno Aprutina ed alleggerire il permanente ingorgo all’altezza dei quartieri Tofare e San Filippo. La retromarcia imposta dal Sindaco Celani col ripristino del semaforo può essere spiegata solo da interessi di tipo clientelare;
II. Nel caso la parola “clientelare” possa apparire troppo forte e si preferisse usare il termine “attenzione ai bisogni della popolazione” ci chiediamo perché non si sia avuta la stessa sensibilità di fronte alla protesta di massa dei cittadini di un intero quartiere (Zona San Salvatore e via Tranquilli) che hanno più volte richiesto il ripristino del doppio senso di circolazione in Via 3 Ottobre evitando l’inutile, complicato e fastidioso attraversamento di quella zona.
III. La diffusione massiccia di permessi per la sosta in “zone gialle” a cittadini non residenti nel Centro Storico ma che vi si recano per lavoro hanno di fatto tolto la possibilità ai residenti effettivi di trovare aree di sosta adeguate.
IV. Lo stesso discorso vale per i permessi agli invalidi che vengono utilizzati non solo da invalidi che possono camminare, ma anche da loro familiari.
Questi sono solo alcuni esempi concreti del modo di concepire la soluzione dei problemi del traffico cittadino da parte della Giunta Comunale di Ascoli Piceno.

La Confesercenti di Ascoli Piceno è convinta che occorrano ormai scelte drastiche e coraggiose per affrontare il problema della viabilità cittadina.
Pertanto, anche alla luce delle recenti deliberazione della Corte di Cassazione, si propone di:
1. limitare la sosta di superficie nell’intero Centro Storico ai soli residenti effettivamente tali e certificati;
2. eliminare i permessi di sosta per chi lavora o ha un’attività nel centro storico consentendo solo le operazioni di carico e scarico merci.
3. promuovere abbonamenti speciali per i parcheggi a sosta lunga (Torricella ed ex Gil) a coloro che lavorano o svolgono attività d’impresa o lavoro autonomo nel centro storico. Tali abbonamenti potrebbero costare meno di 10 Euro mensili per e dovrebbero consentire la sosta per l’intero orario di lavoro.
4. facilitare l’uso di bus navetta e di ciclomotori, scooter e biciclette in alternativa all’auto destinando l’intera area di Piazza Roma a parcheggio motocicli. Realizzare rastrelliere per custodia biciclette in varie aree diffuse del Centro storico.
5. Ampliamento delle isole pedonali nel centro storico.
6. Progettazione e realizzazione di nuove aree di sosta in punti strategici della città e preferibilmente in aree pubbliche (dietro il Tribunale con accesso tramite tunnel sotto all’Annunziata, Area San Pietro in Castello, ecc.).
Infine chiediamo alla Giunta Comunale se non sia giunto il momento di ripensare completamente, come deliberato dal Consiglio Comunale, la Convenzione con la Società SABA Italia SpA rinegoziandone i termini allo scopo di tutelare in maniera inequivocabile gli interessi pubblici della collettività;

01/02/2007





        
  



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