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Divisione della Provincia e RSU dei dipendenti dell'amministrazione provinciale

Ascoli Piceno | La rappresentanza sindacale porterà all'approvazione di tutti i lavoratori il testo dell'accordo da sottoscrivere, convocando una nuova assemblea generale del personale.

di Redazione

Riceviamo e pubblichiamo il testo del comunicato che in data odierna l'RSU dei dipendenti della Provincia di Ascoli Piceno ha diffuso, in merito all'accordo raggiunto sulla questione della dividìsione del personale legato alla divisione delle Province.

In conseguenza dell'approvazione della legge 147/2004 con la quale si istituisce la Provincia di Fermo è risultato necessario procedere agli adempimenti da essa previsti. Tra questi vi è lo "spinoso" nodo della divisione del personale per far sì che, da un lato, la provincia di Fermo possa, sin dalla prima elezione dei suoi organi, garantire i necessari servizi ai cittadini e, dall'altra, per evitare che la nuova Provincia di Ascoli possa essere esposta ad un dissesto economico, quasi certo, qualora non si procedesse con la divisione del personale.

A partire da questo, da mesi, la RSU e i rappresentanti locali dei sindacati, hanno avviato con l'Amministrazione Provinciale di Ascoli Piceno un serrato confronto al fine di raggiungere un accordo che contemperasse le esigenze sopra esposte con la tutela dei diritti dei lavoratori dell'ente.
Prima di entrare nel merito dell'accordo, risulta necessario sottolineare il fatto che le compatibilità all'interno delle quali ci si è dovuti muovere erano dettate, da un lato, dall'incomprensibile assenza di risorse prevista dalla legge istitutiva e dall'irresponsabile disinteresse delle istituzioni superiori, che non hanno ritenuto di dover intervenire su di un processo complicato al punto da veder realizzata la netta separazione di due territori e, dall'altro, dai tempi imposti dalla legge stessa.

L'apertura al confronto, pur entro le necessarie compatibilità economiche dell'ente, da parte della delegazione trattante di parte pubblica, la disponibilità a mutuare anche principi ed istituti rivolti ad altri lavoratori e fini, ci ha garantito la possibilità di un costruttivo ed aperto dialogo, al termine del quale riteniamo di esser riusciti ad ottenere tutto ciò che era possibile, oltre che a scongiurare ipotesi particolarmente negative per i lavoratori quali la mobilità per quanti si fossero trovati in esubero rispetto alla pianta organica della nuova Provoncia di Ascoli Piceno (oltre 200 dipendenti) ed improvvide decisioni assunte da un eventuale commissario ad acta che sicuramente di tutto avrebbero tenuto conto, e terrebbero conto, nella malaugurata ipotesi di un intralcio che impedisca la conclusione del percorso intrapreso, tranne che dei diritti di quanti, ad oggi, prestano la propria opera presso l'amministrazione provinciale di Ascoli Piceno.

Pertanto, al termine del percorso di costruzione dell'accordo, crediamo che, sui suoi contenuti, non si possa che esprimere un parere positivo. E' evidente che, come in ogni accordo, tanti di noi avrebbero voluto, per ciò che più direttamente li riguarda, qualcosa di diverso: per definizione purtroppo la sottoscrizione di un accordo implica la rinuncia a qualcosa da parte di ciascuno per una soluzione responsabile che possa garantire la necessaria tutela a tutti e crediamo che il principale fine che ci eravamo preposti, quello di non far pagare ai lavoratori il prezzo di una divisione scellerata che già penalizza il territorio, è effettivamente raggiunto.

Con lo spirito di chi è certo, che di più per i lavoratori, non si sarebbe potuto ottenere, questa RSU porterà nei prossimi giorni, attraverso una nuova convocazione dell'assemblea generale del personale, all'approvazione di tutti i lavoratori il testo dell'accordo da sottoscrivere.
In merito alle affermazioni e documenti recentemente apparsi sulla stampa, questa RSU, nel rigettare ogni forma di speculazione ed atteggiamenti promossi da chi assolutamente disinteressato alle sorte dei lavoratori ed apparentemente disposto ad usarli, ha il solo scopo di acquisire visibilità politica ed attrarre consensi elettorali, denuncia tali eversive e destabilizzanti iniziative volte a delegittimare il sindacato e a vanificare il serio ed onesto lavoro di tutela sin qui svolto e manifestamente apprezzato nel corso dell'ultima assemblea, dalla stragrande maggioranza dei dipendenti.

Consigliamo a tutti i lavoratori di diffidare da iniziative apparentemente intraprese al fine di ulteriormente garantire i dipendenti ma che in realtà rischiano solo di produrre gusti irreparabili per i lavoratori stessi e per il territorio.

11/02/2009





        
  



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