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Raschia: "Ci aspettiamo risposte dal Sindaco di tutti"

Porto Sant'Elpidio | Il segretario provinciale alla vigilia dell'assemblea degli autisti chiede al sindaco di Porto Sant'Elpidio un impegno per risolvere la crisi dei dipendenti con l'Amministrazione comunale

di Andrea Raschia, segretario provinciale Fp-Cgil

Con la convocazione dell’assemblea degli autisti scuolabus, in programma per mercoledì 14 febbraio, dalle ore 12 alle 13 (gli scuolabus, dunque, non riprenderanno i ragazzi all’uscita della scuola), ripartono le iniziative decise dal personale del Comune di Porto Sant’Elpidio a sostegno della vertenza aperta ormai da mesi contro l’attuale Amministrazione. Le responsabilità di chi ha gestito le relazioni sindacali, sia a livello politico che burocratico, sono evidenti: con superficialità ed insipienza hanno provocato la reazione dei dipendenti, con incapacità e tanta arroganza l’hanno in seguito alimentata.

L’incaponirsi nel cercare a tutti i costi lo scontro e l’idea bizzarra di trascinarlo senza proporre una via d’uscita possibile, dignitosa e condivisa, rappresenta la cartina al tornasole di un comportamento irresponsabile, tutt’altro che votato alla trattativa. Il merito della vicenda. Anche se le premesse vengono da lontano, il fuoco alle polveri viene dato dall’assurda pretesa dell’Amministrazione di annullare gli effetti di un tribolato rinnovo del contratto nazionale di lavoro, costato tanti scioperi ai dipendenti. La manovra sin qui attuata è di corto respiro: da un lato l’Ente integra le risorse per finanziare la contrattazione aziendale secondo le previsioni del CCNL; dall’altro toglie l'identica cifra dalla quota variabile del fondo.

Una operazione “a somma zero”: le disponibilità del fondo per finanziare le politiche di sviluppo del personale e sostenere l’organizzazione dei servizi, nonostante l’avvenuto rinnovo, risultano le stesse dell’anno precedente! Domanda: può un sindacato accettare una tale politica? Certo, ogni situazione deve essere letta nel contesto dato. E non ci sono dubbi sul fatto che il contesto sia di quelli difficili e complicati. I lavoratori l’hanno sperimentato in questi anni. Lo sanno fin troppo bene! Ma è impresa ardua discutere con chi nega l’evidenza dei fatti, travisa le norme giuridiche, e intende colpire ruolo, funzione e autonomia della controparte.

Eppure il Sindacato ci ha provato lo stesso, con caparbietà, riuscendo però soltanto ad ottenere l’ascolto di un intero consiglio comunale attento alle ragioni dei dipendenti. Ma la colpevole protervia di “lor signori” ha oltrepassato ogni ragionevole limite. Incomprensibilmente, senza il benché minimo rispetto istituzionale che si deve agli eletti, sono addirittura arrivati a negare l’esistenza dei presupposti per recepire le istanze sollevate. Il tentativo di conciliazione, fallito in Prefettura, ha evidenziato l’assoluta pretestuosità di quelle argomentazioni: ciononostante si è preferito perseverare in quella linea sciagurata. Lasciando cadere i pur pressanti inviti del prefetto vicario per una naturale ricomposizione di un conflitto altrimenti destinato ad acuirsi, con gli ovvii riflessi sul normale funzionamento dei servizi.

E’ quanto puntualmente accadrà dopo le importanti decisioni dell’assemblea del personale che presto porteranno, fatto storico, allo sciopero. Com’è comprensibile, finora il Sindaco, nutrendo forse qualche dubbio, ha sostenuto le ragioni di una parte. Del resto l’Assessore “contro” il personale è di sua nomina diretta, così come la nomina del funzionario al vertice burocratico è sottoposta alla sua accettazione. Ma al punto in cui si è giunti è forse esagerato pretendere che un “Sindaco di tutti” scenda personalmente in campo per risolvere la vertenza, rimettendo struttura e personale in sintonia per affrontare le sfide della riorganizzazione dei servizi? Senza dimenticare, però, che aprire una nuova fase di rapporti richiede volontà, capacità e disponibilità vere. Tutte virtù, fino ad oggi, mancate ai nostri interlocutori. Si deve dunque ripartire da qui per restituire finalmente alla controparte pubblica dignità, credibilità ed autorevolezza. Attendiamo segnali da parte del “Sindaco di tutti”. Perché è ormai giunto il tempo del coraggio e del buon senso, quello finora mancato ai suoi cattivi consiglieri. Li lasci al proprio destino, e, nell’interesse di tutti, non perda altro tempo prezioso!

12/02/2007





        
  



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