Teramano: ciclopico blitz antidroga
Mosciano Sant'Angelo | Lotta al traffico di droga sul territorio. Ciclopico blitz antidroga della Squadra Mobile di Teramo: 14 chili di eroina sequestrati a Mosciano, un arresto e un fermo. Coinvolti clan nomadi?
di Nicola Facciolini
Per stroncare il traffico di stupefacenti messo in piedi da due giovani italiani, dei quali forse uno appartenente a un clan nomade locale, i poliziotti aprutini hanno segnato un nuovo record dall'inizio dell'anno. Ascrivibile al gioco di squadra degli uomini del vicequestore Gennaro Capasso, a capo della Mobile aprutina, e del questore Piero Angeloni. Uno dei due narcotrafficanti è stato arrestato, l'altro posto in fermo di polizia giudiziaria. L'eroina pare che fosse nascosta in una mietitrebbia.
Il gruppo criminale era in grado di alimentare un business da capogiro: ammonterebbe a circa un milione e 400mila euro il valore della droga sequestrata a Mosciano dai poliziotti della questura "Passamonti" di Teramo. Gli uomini di Capasso, nel corso del blitz condotto la scorsa notte in un casolare dell'entroterra aprutino, hanno scoperto l'ingente quantitativo di eroina destinata allo spaccio tra i giovani tossicodipendenti teramani. Gli inquirenti sperano di evidenziare dalle analisi qualitative se la droga sequestrata era destinata ad un ulteriore taglio.
Dopo mesi di appostamenti e pedinamenti, fino alle decisive ultime dieci ore di perquisizioni condotte nella casa di campagna di G.B. 41 anni di Mosciano, imprenditore edile e meccanico, gli inquirenti sperano di essere riusciti a cristallizzare gli indizi di colpevolezza dell'uomo. Che, secondo l'accusa, avrebbe messo in piedi una vera e propria industria del confezionamento dell'eroina. La droga, rinvenuta in parte in un angolo di un'officina meccanica e tra gli ingranaggi di una mietitrebbia, era disposta pressata in panetti sottovuoto, sigillati in comparti stagni per agevolarne il trasporto e scoraggiarne l'identificazione al fiuto dei migliori cani antidroga. Il presunto narcotrafficante arrestato, secondo la Polizia, aveva piccoli precedenti penali.
Con lui è in stato di fermo di polizia giudiziaria, tale A.C. (36 anni), zingaro residente a Bellante nei confronti del quale, secondo gli inquirenti, vi sarebbero elementi univoci e concordanti che lo indicherebbero come il complice dell'imprenditore di Mosciano. Sarà l'autorità giudiziaria ad accertarlo.
"Eravamo da tempo sulla scia del titolare dell'officina - rivela il questore di Teramo, Piero Angeloni - e la scorsa notte si è deciso di intervenire perché eravamo sicuri della presenza della droga". L'importo di denaro necessario per l'acquisto e il quantitativo di stupefacente sequestrato, farebbero intendere che dietro ai due presunti narcotrafficanti vi sia un'organizzazione ancora più vasta e radicata sul territorio, in grado di importare e smerciare "astronomiche" partite di droga. Ancora da scoprire. La collaborazione dei cittadini, e dei giovani in particolare, è davvero essenziale.
Gli inquirenti non escludono nulla, neppure il presunto coinvolgimento di clan nomadi. Neppure ulteriori sviluppi che le indagini in corso potrebbero evidenziare nella speranza di poter individuare la provenienza dell'eroina, i canali di rifornimento transfrontalieri attraverso i quali la più colossale partita di droga, dall'inizio dell'anno, è giunta sul nostro territorio pronta per essere distribuita ai giovani. La strategia è sempre quella di agire prima dei criminali, con una capillare attività di "intelligence", prevenzione e contrasto al traffico di stupefacenti in provincia di Teramo.
L'impegno quotidiano profuso dallo Stato in un settore di servizio particolarmente delicato, anche in ragione della sempre più elevata domanda di consumo tra i giovani, ha bisogno della collaborazione dei cittadini, docenti compresi. Bisogna far conoscere nelle scuole gli effetti delle droghe sulla salute dei giovani. E' il primo fronte.
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12/02/2009
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