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Addizionale regionale Irpef

| ANCONA - D’Ambrosio chiede ai sostituti d’imposta di distinguere nello stipendio il prelievo tra quota statale e regionale.

Il presidente della Giunta regionale Vito D’Ambrosio ha scritto ai Sindaci, ai Presidenti delle Province  e delle Comunità Montane, ai Presidenti delle Associazioni economiche e sociali e ai direttori di Asur e Inrca chiedendo di modificare gli attuali prospetti di retribuzione mensile, distinguendo, nell’applicazione dell’addizionale Irpef regionale, la parte di prelievo determinata dallo Stato da quella disposta dalla Regione.

La richiesta ha lo scopo di informare i contribuenti marchigiani, rendendo più chiare le modalità di prelievo. Diversi contribuenti, poiché nel cedolino dello stipendio o nella busta paga mensile viene trattenuta la rata dell’addizionale complessivamente dovuta, senza la specifica tra quella cosiddetta “addizionale regionale minima determinata dallo Stato” e quella aggiuntiva regionale, sono convinti che il prelievo complessivo dell’addizionale sia determinato unicamente dagli effetti delle maggiorazioni disposte dalla Regione. In realtà, al momento dell’entrata in vigore della L.R. n. 35/2001 (addizionale regionale in applicazione della legge nazionale 405/2001) era già prevista ed applicata un’addizionale Irpef dello 0,9% che, per quanto definita regionale, era stata istituita dallo Stato con il decreto legislativo 445/1997. Quindi, a partire dall’anno 2000, la misura minima dell’aliquota applicabile per tutte le Regioni è quella prevista dallo Stato nella misura dello 0,9%. Orbene, sui redditi da lavoro dipendente ed assimilato, nelle Marche l’intera addizionale (0,9% + maggiorazione regionale) viene applicata ogni mese dai sostituti d’imposta (sulla base dell’imponibile annuo calcolato a dicembre dell’anno precedente).

Nella lettera si mostra l’effetto delle due diverse normative (quella statale e quella regionale) su un reddito ipotetico imponibile di 34 mila euro di un dipendente regionale. La rata addizionale Irpef complessiva risulta di 42,26 euro. Nel cedolino del corrente mese sarà così distinta dalla Regione: aliquota 0,9% stabilita dallo Stato = euro 27,81; differenza stabilita con legge regionale euro 14,45.

D’Ambrosio, ringraziando per la collaborazione, auspica che anche gli altri sostituti d’imposta modifichino gli attuali prospetti di retribuzione mensile, in nome della trasparenza amministrativa e dei diritti del contribuente.

16/02/2005





        
  



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