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Guida al Carnevale nell'ascolano

Offida | Numerosi i paesi che offrono manifestazioni legate alla tradizione

di Lorenzo Picardi

Lu Bove Fint

  Con l'arrivo del giovedì grasso, il Carnevale è entrato nel vivo dei festeggiamenti. Nella provincia di Ascoli Piceno sfilate di costumi e carri passano in secondo piano, poiché il territorio offre un'ampia serie di eventi che hanno origini lontane nel tempo; manifestazioni che hanno un fascino particolare proprio per la loro unicità e antichità.
  Il primo appuntamento da mettere in evidenza è proprio quella del capoluogo di provincia, che offre, durante tutto il periodo di carnevale da trascorrere in piazza all'insegna di scenette comiche e sfilate di maschere per tutte le età. Alcuni spazi della città vengono allestiti a mo' di palco, per permettere la realizzazione degli sketch, ma spesso alcuni personaggi girano per le strade della città, rendendo partecipi i passanti della loro goliardia. Al carnevale ascolano è legato un concorso, comprendente varie categorie, che premia le rappresentazioni più originali e divertenti.

  Molto sentiti in tutta la provincia, in particolare nella città in cui si svolgono (Offida), sono "lu bove fint" e i "vlurd", che hanno luogo rispettivamente venerdì pomeriggio e martedì sera. Il primo è la realizzazione di un bove, costituito da intelaiatura di legno e da un telo bianco, sostenuto da due uomini, che corre per le vie del paese, mentre è rincorso da persone di tutte le età, indossando il guazzarò. I secondi, invece, sanciscono la fine del carnevale; nel corso della serata uomini e donne percorrono le strade della città con i vlurd, ossia dei grossi fasci di canne accesi, per poi giungere nella piazza principale e creare un immenso falò che illumina gli ultimi bagliori della festa.
  Manifestazione per certi versi simile è quella de "li Moccoli" di Castignano. I Moccoli sono realizzati con una canna ancora verde la cui sommità, viene tagliata in quattro cinque o sei parti creando così listelli poi allargati e raccordati tra loro con pezzetti di canne sottili al fine di costruire una piccola lampada, che viene poi rivestita con spicchi di carta velina variopinta. All'interno viene inserita una candela ("lu moccoletto"), accesa prima dell'inizio della processione, che bisogna tenere accesa il più a lungo possibile, mentre si cerca di spegnere quella degli altri partecipanti. L'evento avviene senza illuminazione pubblica, per conferire un effetto scenico molto suggestivo.

  Queste tradizioni non escludono la presenza a sfilate di carri e di costumi che sono comuni in tutto il territorio.

17/02/2012





        
  



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