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Arrestato algerino con circa 7 etti di eroina, il giorno del suo compleanno

Civitanova Marche | I Carabinieri del Nucleo Operativo radiomobile hanno tratto in arresto, stanotte, J.K. algerino di 20 anni, per detenzione ai fini di spaccio di circa 7 etti di sostanza stupefacente del tipo eroina.

I carabinieri "in borghese" lo osservavano da giorni e lo avevano soprannominato "speedy" per la velocità con cui zigzagava nei vicoli del centro a bordo del suo scooter; si muoveva per "consegnare a domicilio" stupefacenti, almeno tale sospetto era forte, visto che non lavorava e abitava da solo, non avendo familiari con sè. Una velocità che riusciva a depistare chiunque volesse seguirlo o fermarlo; proprio due sere fa al suo scooter era stato intimato l'alt da altra forza di polizia e, svincolandosi al controllo e fingendo di non essersi accorto, si era fatto fermare pochi metri più avanti quando ormai si era probabilmente "ripulito" e poteva essere subito rilasciato.

La scena era stata seguita in alcune fasi dai militari che, appiattati, lo stavano osservando per individuare la casa "rifugio" e stanotte, quando lo vedevano fuoriuscire dall'appartamento della zona cecchetti, e prima che salisse sullo scooter, lo hanno bloccato. Aveva con se un sacchetto contenente oltre 20 grammi di eroina e, quando veniva invitato ad accompagnarli a casa, asseriva di abitare a porto recanati. Non è stato difficile per i carabinieri smentirlo e farlo rientrare nell'appartamento dove lo avevano localizzato durante tutti questi giorni di appostamento.

In casa l'altra droga non era neppure nascosta, forse perché si sentiva troppo sicuro di sé. Circa sei etti e mezzo di eroina pura, depositata in tre sacchetti con diverse dosi da venti grammi già pesate e pronte per essere veicolate da "speedy" col suo scooter. Ma anche due cellulari, due bilancini di precisione e oltre mille euro provento di spaccio.

Esaminati i documenti d'identità si scopriva che l'algerino, J.K., stava compiendo vent'anni, è nato proprio di 17 febbraio nel 1989.

E' stato tradotto alla casa circondariale di ancona, a disposizione della procura della repubblica di macerata.

17/02/2009





        
  



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