Di Ruscio candidato alla presidenza della nuova Provincia
Fermo | Da un paio di giorni è iniziata la campagna di affissioni in territorio fermano, ora il sindaco di Fermo scrive una lettera aperta in cui dà motivo della propria candidatura a presidente della nuova Provincia.
Saturnino Di Ruscio
Dal sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, riceviamo e bubblichiamo una lettera aperta in cui il primo cittadino spiega le ragioni della sua candidatura alla presidenza della Provincia di Fermo:
Ieri ed oggi le ragioni di una scelta: da sindaco della città di Fermo a candidato per la Presidenza della nuova Provincia. Quando nel 2001 mi è stato proposto di candidarmi come sindaco della città di Fermo l’ho fatto per una ragione: dopo diciassette anni trascorsi come dirigente comunale, avevo maturato chiaramente l’idea che la città in cui sono nato e cresciuto, aveva il bisogno forte di una politica ‘del fare’.
Fare ed agire, sono due verbi che ritengo particolarmente importanti nell’operato politico. Non il fare per il fare, ma il fare per cambiare e migliorare la realtà in cui viviamo, dopo averla analizzata, studiata nelle sue problematiche, alla ricerca delle possibili soluzioni. Un fare che è carico di responsabilità verso i cittadini.
Fin dagli esordi della mia candidatura i problemi della città di Fermo connessi strettamente a quelli del suo territorio, così come le sue straordinarie potenzialità, mi apparivano davanti in tutta la loro urgenza, ma alla loro risoluzione si contrapponeva una politica divisa, e dunque inefficace, incapace di dare risposte concrete, incapace soprattutto di ritrovare nella propria storia quella giusta dose di orgoglio per ridare dignità a questo territorio.
In questi anni dalla fiducia dei cittadini, dall’amore per questo territorio, dalla passione per la politica ho tratto l’energia, l’entusiasmo, la forza per un lavoro svolto quotidianamente, a testa bassa, insieme ai miei collaboratori, con un unico obiettivo in mente: dare risposte concrete ai problemi della gente e restituire non soltanto alla città di Fermo, ma al territorio fermano quel ruolo di autonomia e centralità politica, amministrativa e culturale che la storia da sempre gli ha attribuito.
Questo il significato profondo di una conquista, quella del 19 maggio 2004, che ha segnato una svolta epocale, non soltanto per la città capoluogo, ma soprattutto per l’intero territorio: il Fermano non più confuso col Piceno nel panorama delle politiche regionali e nazionali, ma una Provincia nuovamente al centro del territorio marchigiano, al centro dell’economia con i distretti della calzatura, del cappello, della meccatronica e dell’ agro-alimentare, tra i principali del mondo, al centro della cultura con una densità di capolavori artistici diffusi in tutto il territorio che ne documentano l’importanza culturale nella storia.
L’istituzione della nuova Provincia è indubbiamente il risultato di un lavoro di tanti ma in cui la determinazione ed il coraggio di pochi, hanno giocato un ruolo importante nell’ottenerlo.
La stessa determinazione ed impegno con cui in questi anni è stato impresso un nuovo volto urbanistico alla città di Fermo, migliorandone la viabilità, avviando un paziente lavoro di recupero del centro storico, consolidando la presenza universitaria, rilanciando l’attività del Teatro dell’Aquila, inaugurando spazi culturali nuovi come il teatro all’aperto di Villa Vitali, prestando attenzione anche alla fascia litoranea ed al turismo, e non da ultimo all’insediamento di nuove ed importanti attività produttive. Il giudizio circa il risultato di questa mole di lavoro svolto, è lasciato direttamente agli occhi dei cittadini.
In questi anni, nella convinzione che le problematiche di una città sono legate in un sistema complesso e delicato a quelle dell’intero territorio cui appartiene, ho rivolto la mia attenzione a problematiche di area vasta, come la sanità, la carenza di infrastrutture, il trasporto urbano ed extraurbano, lo sviluppo economico, il problema dell’occupazione, l’istruzione e la formazione, una politica culturale diffusa sul territorio, che è stata riportata con forza all’attenzione del governo regionale. In questo modo è stato avviato un processo di acquisizione di maggiore consapevolezza da parte dei cittadini sull’identità del nuovo territorio provinciale e soprattutto sui suoi bisogni più urgenti.
Oggi la scelta di mettermi nuovamente in gioco nasce come risposta alle sollecitazioni giunte dai partiti, dalle forze civiche del territorio, dal confronto e dallo stimolo ricevuto da alcuni sindaci del territorio, ma soprattutto dai cittadini. Questa scelta muove da premesse che non possono non tener conto dei cambiamenti epocali che stiamo vivendo, a livello globale, nazionale e locale: la crisi del modello economico occidentale ed il problema dell’occupazione, l’urgenza di una politica attenta alle fonti di energia rinnovabili, una burocrazia più snella sia per i cittadini che per le imprese, una politica dei servizi più attenta ai bisogni del cittadino.
E’ chiaro a tutti che in un momento di svolta epocale anche per questo territorio con l’avvento della nuova Provincia, non possiamo permetterci una politica più attenta ad interessi di parte, a compromessi a ribasso che, a questioni di prioritaria importanza, come la rinascita ed il futuro di questo territorio.
Una Provincia nuova, ma nuova davvero: non soltanto come nuovo organismo istituzionale, ma soprattutto come risultato di un modo nuovo di fare politica, in cui i cittadini sono i veri protagonisti di un cambiamento senza eguali, nella storia di questo territorio. In questo momento stiamo vivendo un’opportunità unica, giunta come esito di un lungo ed accidentato percorso istituzionale che ha portato a quel fatidico 19 maggio 2004: ora non possiamo perderla!
Il rischio di cadere nella tentazione di lasciarsi abbattere dal fatalismo dell’impossibilità di cambiare, restando legati a logiche vecchie e lontane dai veri bisogni della gente, può essere forte. Ma il mio peccato originale è un amore forte per questo territorio fermano, fatto da tanti piccoli e grandi Comuni tutti con pari dignità, unito al desiderio di vederlo esprimere tutta la sua ricca potenzialità e soprattutto di vederlo crescere. Da ciò rinasce imperiosa la passione e la speranza per una politica nuova.
Questa stessa speranza di un cambiamento vero è l’urgenza che ho letto nei volti e negli sguardi di tutta quella gente di questo territorio, che ho incontrato in questi anni nelle circostanze più diverse, a cui ho stretto la mano con forza, che mi hanno presentato con entusiasmo ed originalità i loro progetti, i loro contributi sinceri per far crescere questa nuova Provincia.
La passione alimenta la speranza e la speranza rende possibile ciò che ora può sembrare impossibile. Solo qualche anno fa la Provincia di Fermo sembrava una realtà lontana, ma oggi è qui, grazie anche alla fiducia che i cittadini hanno riposto in me dandomi il mandato e la forza per tutelare la crescita di questo territorio, grazie all’impegno di tutti coloro che hanno consentito questo cammino.
Sono pronto a continuare questo cammino, alzandomi come tutti voi alla mattina presto, per cominciare insieme a voi, ogni giorno, il lavoro da svolgere a testa bassa fino a sera, fino al raggiungimento dei risultati prefissi, ma ho bisogno di voi. Non posso farcela da solo, ho bisogno del vostro sostegno, della vostra fiducia, dei vostri suggerimenti, di tutta la vostra forza.
Manifesto rispetto per i partiti che hanno sostenuto la mia elezione a sindaco, per l’appoggio che mi hanno fornito in questi anni e per il loro contributo alla Provincia di Fermo. Ma i tempi sono cambiati, la gente oggi è stufa dei giochi di potere e di poltrone e chiede alla politica trasparenza operativa, efficienza e soprattutto risultati concreti.
Nel segno della speranza per un vero cambiamento, faccio appello a tutti i cittadini del territorio: rialzare la testa, recuperare l’orgoglio per tutto il Fermano, lavorare duro per la realizzazione di un sogno. Non da solo, ma… ‘Tutti insieme appassionatamente per la nuova Provincia!’.
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17/02/2009
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