Ha vagato per giorni e giorni prima di suicidarsi in mare Paolo De Bronchetto, il bancario sambenedettese scomparso l'11 febbraio e ritrovato ieri pomeriggio sulla spiaggia di Peschici nel Gargano. A questa conclusione ha portato il primo esame esterno dei medici effettuato sul cadavere. Dai primi accertamenti sembrerebbe che l'uomo sia rimasto in acqua non più di 24 ore, forse addirittura 12.

De Bronchetto, quindi, non si sarebbe tolto la vita subito dopo essere sparito lasciando un messaggio d'addio alla famiglia, ma più probabilmente avrebbe vagato per alcuni giorni prima di prendere la decisione estrema. Le ipotesi degli investigatori, la Polfer che si sta occupando dell'inchiesta fin dall'inizio e dei carabinieri di Peschici che hanno trovato il cadavere, vertono sul fatto che l'uomo possa essersi buttato in mare nei pressi del luogo dove è stato ritrovato o addirittura a Pescara. Bisognerà però appurare con esattezza quante ore è rimasto in acqua e le condizioni del mare dei giorni scorsi: se la corrente era così forte da risucire a trascinare il corpo senza vita del bancario fino al Gargano in un giorno o forse anche meno.

Sarà più difficle capire cosa abbia fatto De Bronchetto in questi giorni, solo, senza soldi né documenti, senza avere effettuato alcuna operazione bancaria. Forse aveva con sé contanti, ma resta il dubbio su dove abbia dormito, in quali luoghi abbia vagato. Qualche giorno fa c'erano satte delle segnalazioni arrivate da Pescara. Forse, dopo avere lasciato l'auto nel parcheggio della stazione, l'uomo è tornato nel capoluogo abruzzese dove lavorava nella filiale del Credito Italiano, e solo successivamente ha preso la decisione di buttarsi in mare.

L'autopsia non servirà a chiarire questo aspetto della tragica vicenda. La salma di De Bronchetto, una volta espletate le pratiche burocratiche, tornerà a San Benedetto per i funerali.