Ruggero Capriotti, un artista vero e completo
San Benedetto del Tronto | Dopo un esame critico, delle foto di quadri, di crocifissi e di miniature di uno sconosciuto pittore sambenedettese, ho dovuto concludere, con sorpresa, di trovarmi di fronte ad un artista autentico e davanti ad unopera di rilievo.
di Angelo Filipponi
Sul piano tecnico colpiscono la nitidezza del colore e la ‘"imprecisione" del segno, che, evidenziando il grado di maturazione pittorica, dànno plurime sensazioni di piacere ed autorizzano valutazioni diverse, anche contrastanti.
I contenuti sono vari: nature morte e paesaggi, crocifissi (firmati catirò) e soprattutto le miniature.
Di rilievo sono i paesaggi (caratterizzati da semplicità e da chiarezza), specie i tramonti, in cui cielo e mare si fondono come un unicum mentre il sole, frammisto, si vela tra nuvole con gli ultimi bagliori riflettendosi sulle distese marine, disperdendosi in varie direzioni.
Notevoli sono le tecniche di lavorazione sia dei crocifissi che delle miniature. I primi sono il risultato di una composizione di vari materiali, che vengono sovrapposti e dànno l'idea "religiosa", dominante universalmente.
Le seconde sono tipiche espressioni di "miniatura" , non quella chiamata " arte dell'alluminatura" che dai tempi antichi fino al XIV secolo, realizzava immagini per decorare le lettere iniziali dei capitoli di un manoscritto, con colori, di norma, rossi, ma quell' arte successiva, con cui si dipingevano e si dipingonoancora con vari colori oggetti di forme ridotte.
In questa arte occorrono competenze notevoli per l'uso dei pigmenti, delle lacche, dei coloranti (naturali) e dei leganti (colla di pesce, albume di uovo, gomma arabica ecc ), abilità diverse per "incidere" su oggetti microscopici con micropennelli .
La novità del Capriutti è nel lavorare su una superficie molto piccola e nell'aver conseguito una reale perizia tecnica.
Operare su capocchie di chiodi e su protesi dentarie è lavoro di certosina pazienza oltre che di raffinata elaborazione, specie se bisogna lavorare con la lente di ingrandimento e con strumenti chirurgici per "cesellare" "incidere" e dipingere: fiori, scene, panorami ,ornamenti vari decorano pochi millimetri di superficie piana!
Dante dice metaforicamente di Oderisi da Gubbio, "alluminatore", miniaturista del Duecento, che riconosce la superiorità del rivale Franco Bolognese nel XI canto del Purgatorio (81-84)
"... Più ridono le carte
Che pennelleggia Franco Bolognese.
L'onor è tutto or suo, mio in parte "
Si può ben dire per Ruggero Capriotti che le sue miniature "ridono" davvero e la sua arte in genere attrae lo spettatore producendo ammirazione incondizionata.
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02/02/2011
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