Sono indignato dalle considerazioni esternate nelle cronache locali da parte della Confesercenti, nei confronti del direttore Giorgio Fiori e della politica sindacale della Confcommercio.
Pur comprendendo che il consiglio della Confesercenti di Ascoli si sia espresso per conquistarsi a tutti i costi una visibilità che non ha, reputo del tutto impertinente l'intromettersi di forza in una "polemica" (tra l'altro chiarita tra i due diretti protagonisti), in cui nessuno li aveva chiamati in causa, ovvero voleva conoscere il loro parere in merito.

Stigmatizzo dunque, nella mia qualità di neo presidente della delegazione Confcommercio di Ascoli, che non consento a nessuno di dare punteggi e giudizi diffamatori, su questa Associazione che, a differenza di notorie altre situazioni, vive nella più ampia autonomia
e soprattutto nella più ampia democrazia, così come hanno  dimostrato le recenti elezioni che mi hanno portato al vertice del direttivo locale.

"I problemi in casa" sicuramente li abbiamo tutti ma è davvero risibile rilevare da quale pulpito viene la predica ed ancora più risibile qualificarci invidiosi di un niente!
Concludo dunque nel suggerire ai colleghi della Confesercenti che farebbero meglio a pensare ai loro affari e di riflettere approfonditamente sul fatto che la vera arroganza è propria di chi, piuttosto che pensare ai suoi guai, pretende di insegnare agli altri
quella verità che certamente non possiede.

* Presidente della Confcommercio di Ascoli Piceno