Negli ultimi giorni sono rimasti in disparte, tanto che da qualcuno il loro silenzio è stato definito assordante. Ma forse gli esponenti del centrosinistra elpidiense si sono semplicemente seduti in riva al fiume a contare i cadaveri dei nemici lungo il fiume, senza interferire sulla bagarre tra le forze della maggioranza decaduta.

Norberto Clementi, Fabiano Alessandrini, Masha Luciani, come capigruppo consiliari di Margherita, Ds e Gruppo misto, sono tornati a parlare ieri, rimarcando alcuni passaggi delle convulse vicende amministrative degli ultimi giorni. A partire da una considerazione. “Siamo indignati per essere stati amministrati per due anni e mezzo da chi a tutto pensava meno che ad amministrare. Il sindaco non è stato all'altezza della situazione e siamo tornati indietro di venti anni. Abbiamo sempre detto che la situazione interna alla maggioranza era disastrosa. Ci hanno dato dei catastrofisti, ripetendo che tutto andava bene. Ora emergono tutte le falsità dette alla città in questi due anni e mezzo”.

I capigruppo di centrosinistra tornano in particolare su un passaggio del consiglio comunale di venerdì scorso sul quale in pochi si erano soffermati. “Il sindaco ha ammesso di aver dovuto defenestrare dei dipendenti per ricatti personali, e di essere pronto a scusarsi. Ma l’allontanamento di personale è un fatto di gravità inaudita. In questo modo ammette di aver avallato una politica che non mirava certo a fare il bene della città. Non ci interessa il rimpallo di responsabilità degli ultimi giorni. La verità è che emerge tutto quanto abbiamo rilevato in questi anni, nonostante si cercasse di nascondere quanto accadeva in maggioranza”.

Quanto all’epilogo del Consiglio comunale di venerdì, con il capogruppo dei Democratici Governatori insultato all’uscita, il centrosinistra afferma: “Solidarietà per quanto successo in piazza la sera del consiglio al gruppo Lattanzi. Quella solidarietà che a noi, nel primo consiglio comunale d'insediamento, non è mai stata riconosciuta. Si è aperta in quell'occasione una delle pagine più nere della storia della città, quando ci fu impedito di parlare attraverso fischi e insulti”.

Per chiudere, ancora una volta, scongiurata ogni possibilità di accordo con qualunque parte della vecchia maggioranza. “Non facciamo differenze tra Lattanzi e centro destra: quello a cui abbiamo assistito è stato un disastro politico amministrativo su tutti i fronti”. Nessuna ricerca di alleanze quindi: vista l’aria che tira, il centrosinistra basta a sé stesso. E quanto alla candidatura di Alessandro Mezzanotte, in pole position per sfidare Martinelli alla corsa a Sindaco, prematura ogni conferma. “Servirà consultare anche gli altri partiti del centrosinistra. La macchina elettorale si è rimessa in moto solo ora, anche se i tempi per forza di cose dovranno essere rapidi. Pensiamo al programma, che sarà in linea di massima quello presentato nel 2004, con alcune correzioni”.