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Ex Novico, fase due

Ascoli Piceno | Ciccanti: "Da successo di questa fase dipende il destino di 50 persone"

L'On. Amedeo Ciccanti

Il nuovo Governo risponde dopo due anni (settembre 2009) ad un'interrogazione dell'On.Ciccanti, che il precedente governo aveva ignorato come altre, sulla situazione occupazionale dell'area ex Casmez del piceno, prendendo ad esame la crisi aziendale della ex Novico. Il parlamentare ascolano aveva sollecitato non solo il pagamento dei salari e stipendi arretrati, ma anche la corresponsione dell'indennita' di Cassa integrazione da parte dell'Inps che non sempre e' tempestiva, lasciando i lavoratori per mesi sul lastrico. Il sottosegretario al lavoro Cecilia Guerra ha risposto ricordando tutte le proroghe della CIGS per i 75 lavoratori iniziali che di colpo si trovarono senza lavoro e con le porte dell'azienda chiuse, fino al 22 luglio 2011, quando ben 65 lavoratori sono stati licenziati e posti in mobilità.

Allo stato delle cose - secondo l'On.Ciccanti, che ha seguito la situazione - sembra che 50 siano i lavoratori disoccupati, perche' 15 nel frattempo si sono ricollocati oppure sono andati in pensione. Come si ricorderà l'azienda aveva venduto i marchi, che rappresentavano la vera ricchezza patrimoniale della stessa azienda produttrice di siringhe, svuotandola cosi di valore sul mercato. Un mercato che ha spostato i suoi interessi produttivi verso la Cina,la Tunisia e la Turchia, che hanno costi di produzione molto più' bassi, stante lo scarso valore aggiunto sia nel prodotto che nei processi produttivi. La Procura di Ascoli e il Tribunale per i fallimenti, avevano prima sequestrato i marchi e poi consentito al curatore fallimentare di affittare l'azienda con i marchi, mettendola sul mercato con il suo valore reale per attirare investitori e salvaguardare i posti di lavoro. Purtroppo non si sono manifestati interessi e la situazione si è logorata fino al punto che oggi l'azienda e' stata posta in vendita attraverso il suo smembramento. Macchinari e capannoni saranno venduti separatamente. Intanto dal luglio 2011 il Ministero per lo sviluppo economico ha prescritto la rimozione della struttura di sterilizzazione al cobalto, la cui alta pericolosità' di inquinamento radioattivo e' ben nota.

"Dal successo di questa seconda fase - afferma il Deputato udc - dipende la sorte dei 50 lavoratori disoccupati, perche' hanno ancora la possibilità' di essere rioccupati con condizioni di favore rispetto ad altre assunzioni". "La situazione non e' delle migliori - conclude Ciccanti - perche' si tratta di lavoratori a bassa qualificazione professionale e non sembra che le istituzioni preposte alla formazione abbiano fatto granché' per riqualificarli e riconvertirli professionalmente in modo efficace".

23/02/2012





        
  



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