Il Cigno Arisa
San Benedetto del Tronto | Arisa "Se vedo te"
di
Arisa
"Se vedo te "
La favola di Arisa, vincitrice di Sanremo, è la stessa di quella del Brutto Anatroccolo di Hans Christian Andersen. Fisico, artistico e metaforico insieme è il cambiamento della persona e della cantante. Ma se, come documenta l'immagine di copertina, l'estetica potrebbe essere il risultato di un image-maker di talento senza meriti personali a lei ascrivibili non si può dire altrettanto della mutazione artistica frutto indiscusso di lezioni ricevute dalla scuola e dalla vita. E oggi l'impacciata, occhialuta, spaesata ma genuina interprete di "Sincerità", vincitrice della sezione Giovani nel Sanremo 2009, ci ha fatto assistere al cambiamento e alla maturazione che non è rappresentata solo dal primo posto della classifica sanremese.
L'impostazione della voce e la perfetta pronuncia delle parole (una canzone va prima di tutto "ascoltata" nel testo, con apertura di bocca e articolazione adeguata delle parole - grazie Lilli Greco!) sono indispensabili per essere un cantante a tutti gli effetti ed Arisa è diventata bravissima in questo. Non è da meno, soprattutto per un'interprete (ma timidamente Arisa semina anche cenni di bella scrittura piena di respiro nelle indovinate "Stai bene su di me", "La cosa più importante" e "Quante parole che non dici"), scegliere il repertorio da cantare e rappresenta un bel colpo di intelligenza pescare nel gran mare autorale italiano nomi come Cristina Donà, Dente e Marco Guazzone. Ci sono nell'album, a mio avviso, canzoni che stracciano nettamente in qualità il brano vincitore di Sanremo ma è anche merito di Arisa (e del pubblico) aver scelto la più funzionale alla vittoria finale, "Controvento", (firmata dal già noto Giuseppe Anastasi) che si avvale di un eccellente arrangiamento troppo poco sottolineato sul palcoscenico. Il feeling con la Donà dev'essere stato davvero forte se la brava cantante di Rho ha composto appositamente ben quattro brani per lei (i votanti in Tv non potevano afferrare subito la più complessa e meno facile "Lentamente") e in "Se vedo te", che da il titolo all'intero disco, duetta addirittura -e con grande scandalo da parte di qualche schizzinoso sempre di troppo- con il cigno Arisa.
E' ovviamente sempre difficile in un cambiamento far conciliare due pubblici opposti ma la scommessa di Arisa è quella di una donna determinata che accetta volentieri la sfida. E quando interpreta Dente nella breve, delicata e interessante "Sinceramente", ricca di crescendi e dialoghi tra archi e fiati, affonda il pugno che colpisce seriamente e quando, in chiusura di lavoro, canta Marco Guazzone -uno dei migliori autori e interpreti della nuova generazione - in "Dimmi se adesso mi vedi", mette davvero KO nel brano più bello, emblematico e raffinato di tutto il disco che si avvale di un arrangiamento accattivante e perfetto che giustifica in pieno il primo posto a Sanremo che ha fatto torcere il naso a più di un addetto ai lavori che, con la distrazione che spesso li contraddistingue, trancia con una battuta il lungo cammino verso la ricerca, spesso vana, della perfezione.
Voto 7/10
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23/02/2014
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