Casa della Memoria celebra il giorno del ricordo.
Servigliano | Sabato 24 gennaio 2007 alle ore 16,30 a Servigliano un incontro presso la Sala Teatro.
Per il terzo anno, l’Associazione Casa della Memoria, in collaborazione con il Comune di Servigliano organizza un incontro per sabato 24 febbraio, ore 16,30, presso la Sala Teatro di Servigliano, per celebrare il Giorno del Ricordo.
Tra le autorità , oltre al sindaco Marinozzi, sono attesi Raffaele Bucciarelli, Presidente del Consiglio Provinciale delle Marche e Olimpia Gobbi, Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno. Il luogo di Servigliano è particolarmente significativo perché nel paese era presente un Centro Raccolta Profughi, realizzato nell’ex Campo di concentramento. Sarà presente lo storico Emiliano Loria, dell’Ass. per la cultura fiumana, istriana e dalmata di Roma, che illustrerà il contesto dell’accoglienza degli esuli in Italia dopo il ’45, mentre il prof. Filippo Ieranò farà un quadro storico delle profuganze che hanno interessato gran parte dell’Europa Orientale nel secondo dopoguerra.
Molto spazio verrà dedicato alla storia del Centro Raccolta Profughi di Servigliano, con la proiezione del documentario Una città cosmopolita, presentato da Giordano Viozzi, che ne ha curato la regia.
Il Centro Raccolta Profughi venne istituito nel 1945 per far fronte al continuo arrivo di esuli. I primi ad arrivare furono circa 1300 sloveni.
Scriveva don Oreste Viozzi, allora parroco di San Marco: “Sono persone di ogni età, qualcuno anche novantenne e di ogni categoria sociale, ma nella maggioranza operai e contadini. Sono con essi cinquanta sacerdoti cattolici.” Questo gruppo, dopo un anno circa, partì per l’Argentina, mentre cominciavano ad affluire i primi profughi giuliano dalmati, a causa delle crescenti tensioni che si manifestarono tra l’Italia e la Jugoslavia del maresciallo Tito. E ancora arrivarono profughi dalle ex -colonie italiane di Albania, Libia, Eritrea ed Etiopia. Essi toccheranno il numero di 50mila fino al ’55, quando il Centro verrà definitivamente chiuso.
Quella pagina di storia di Servigliano, ma anche di tutta la Media Valle del Tanna, verrà riproposta anche attraverso la voce dei testimoni, ex profughi provenienti da Roma e da Ascoli e serviglianesi che hanno vissuto quei fatti.
L’associazione Casa della Memoria propone questo momento di riflessione in un’ottica di educazione alla pace, per evitare che tragedie analoghe, frutti di politiche intolleranti, possano ripetersi. “Per l’esule”, afferma lo scrittore Enzo Bettiza, “ricordare è guarire”.
Quest’anno agli studenti del triennio delle superiori che parteciperanno verrà rilasciato un Attestato di Credito Formativo.
L’incontro è patrocinato dal Consiglio regionale delle Marche e dalla Provincia di Ascoli Piceno.
Tra le autorità , oltre al sindaco Marinozzi, sono attesi Raffaele Bucciarelli, Presidente del Consiglio Provinciale delle Marche e Olimpia Gobbi, Assessore alla Cultura della Provincia di Ascoli Piceno. Il luogo di Servigliano è particolarmente significativo perché nel paese era presente un Centro Raccolta Profughi, realizzato nell’ex Campo di concentramento. Sarà presente lo storico Emiliano Loria, dell’Ass. per la cultura fiumana, istriana e dalmata di Roma, che illustrerà il contesto dell’accoglienza degli esuli in Italia dopo il ’45, mentre il prof. Filippo Ieranò farà un quadro storico delle profuganze che hanno interessato gran parte dell’Europa Orientale nel secondo dopoguerra.
Molto spazio verrà dedicato alla storia del Centro Raccolta Profughi di Servigliano, con la proiezione del documentario Una città cosmopolita, presentato da Giordano Viozzi, che ne ha curato la regia.
Il Centro Raccolta Profughi venne istituito nel 1945 per far fronte al continuo arrivo di esuli. I primi ad arrivare furono circa 1300 sloveni.
Scriveva don Oreste Viozzi, allora parroco di San Marco: “Sono persone di ogni età, qualcuno anche novantenne e di ogni categoria sociale, ma nella maggioranza operai e contadini. Sono con essi cinquanta sacerdoti cattolici.” Questo gruppo, dopo un anno circa, partì per l’Argentina, mentre cominciavano ad affluire i primi profughi giuliano dalmati, a causa delle crescenti tensioni che si manifestarono tra l’Italia e la Jugoslavia del maresciallo Tito. E ancora arrivarono profughi dalle ex -colonie italiane di Albania, Libia, Eritrea ed Etiopia. Essi toccheranno il numero di 50mila fino al ’55, quando il Centro verrà definitivamente chiuso.
Quella pagina di storia di Servigliano, ma anche di tutta la Media Valle del Tanna, verrà riproposta anche attraverso la voce dei testimoni, ex profughi provenienti da Roma e da Ascoli e serviglianesi che hanno vissuto quei fatti.
L’associazione Casa della Memoria propone questo momento di riflessione in un’ottica di educazione alla pace, per evitare che tragedie analoghe, frutti di politiche intolleranti, possano ripetersi. “Per l’esule”, afferma lo scrittore Enzo Bettiza, “ricordare è guarire”.
Quest’anno agli studenti del triennio delle superiori che parteciperanno verrà rilasciato un Attestato di Credito Formativo.
L’incontro è patrocinato dal Consiglio regionale delle Marche e dalla Provincia di Ascoli Piceno.
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23/02/2007
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