Ospitata, stamattina, 24 febbraio, presso la sede di San Benedetto del Tronto di Confindustria Ascoli Piceno, la seduta costitutiva della nuova aggregazione tra imprenditori denominata "Rete di specialisti dell'industria agroalimentare". Sono oltre 200 i network finora costituiti, da quando, nel 2009, è stato introdotto il contratto di rete, una forma di partnership tra aziende, mirata ad aumentare la forza di penetrazione in un mercato sempre più competitivo.

"La nostra associazione ha sempre sostenuto la validità e l'importanza dello strumento aggregativo - ha spiegato Bruno Bucciarelli, presidente di Confindustria Ascoli - soprattutto in un periodo come l'attuale di significative difficoltà a livello nazionale ed internazionale . Nei ripetuti incontri che abbiamo promosso, anche ospitando il delegato della Presidente Marcegaglia alle reti, Aldo Bonomi, abbiamo messo a disposizione la nostra struttura per avviare questi percorsi che devono essere autentica espressione di volontà imprenditoriale e di attenzione alle esigenze dei mercati".

Sono otto le imprese operanti nel settore agroalimentare che hanno aderito al network: Arredafrigor2 di Civitanova Marche per gli impianti di refrigerazione, l'azienda romana Faza Roma, per le attrezzature zootecniche, Frambati & Co. di Parma, per i macchinari per l'industria lattieo-casearia, il Gruppo Mancini di Amandola per le tecnologie destinate all'industria alimentare, Klinker Sire di Roreto Chierasco (Cuneo), per la pavimentazione industriale, la M. Gb. di Santorso (Vicenza) per la depurazione delle acque reflue, Rota Guido di Fiorenzuola D'Arda (Piacenza) per le attrezzature zootecniche e il Laboratorio Bucciarelli di Pomezia (Roma) per i sistemi di sicurezza alimentare, tracciabilità e controllo qualità.

Le aziende partecipanti, già attive in 25 paesi, si impegnano a collaborare reciprocamente nelle diverse fasi di studio, progettazione, costruzione e commercializzazione di impianti da destinare all'industria agroalimentare; condiviedendo la strumentazione tecnica, coordinandosi e integrando la propria offerta, intendono vincolare la filiera produttiva in direzione dei principi del "Foodsafety" e quindi progettando e costruendo impianti che garantiscano che i processi di produzione, trasformazione, stoccaggio, conservazione, movimentazione, smaltimento e commercializzazione avvengano secondo i parametri riconosciuti delle procedure di sicurezza alimentare.

Inoltre, tutti i partecipanti al contratto di rete, si impegneranno a prendere parte a soluzioni industriali che coinvolgano tutti i membri: la presenza a mostre, fiere, mercati o altri eventi di carattere promozionale che valorizzino l'immagine, la produzione, la professionalità delle aziende stesse; adottando la medesima linea di marketing, attraverso la scelta di un'agenzia comune per l'organizzazione di campagne collettive e registrando un marchio comune.

"Il fine - ha spiegato Mario Mancini, vicepresidente nazionale di Confindustria - è quello di collaborare stabilmente su obiettivi strategici in ambito agroalimentare in modo da sviluppare una maggior capacità di ingresso nei mercati nazionali ma principalmente in quelli di recente sviluppo, ossia Sudamerica, Africa centrale, India e paesi arabi, definendo una comune strategia di internazionalizzazione".