Come adeguare le strutture ricettive del territorio alle mutate esigenze dei clienti? Quali strumenti utilizzare? Da quali risorse prendere sostentamento? A queste e ad altre domande si cercherà di dare risposta nel convegno ‘Strutture ricettive e legislazione turistica. Tramonto delle esperienze o alba per nuove opportunità di sviluppo?’ di sabato 28 febbraio. L’incontro – promosso dall’Associazione alberghi e turismo della provincia di Fermo – si terrà dalle 9.00 nella Sala dei Ritratti di Palazzo dei Priori.

Delle 60 strutture ricettive presenti nel territorio della nuova provincia – si è appreso nella conferenza di presentazione dell’evento – molte stanno attraversando un periodo di oggettiva difficoltà. E’ soprattutto il caso degli alberghi che, nei centri storici, pagano lo scotto di limiti strutturali rilevanti.

"Le strutture alberghiere del territorio hanno dai 30 ai 50 anni – ha affermato Guido Tassotti, presidente dell’Associazione albergatori della provincia di Fermo – e non sono più in grado di rispondere alle esigenze dell’attuale turista che è alla ricerca di un buon rapporto qualità-prezzo”.

Mentre strutture come bed and breakfast ed agriturismi riescono a sopravvivere grazie ad un turismo di nicchia, per gli albergatori la questione si complica ulteriormente. Nel territorio fermano, infatti, il turismo alberghiero è quasi inesistente. La più rilevante forma di presenza è data da gruppi religiosi che tengono negli alberghi i propri incontri, ma altre forme di turismo, come quello commerciale e sportivo, si sono notevolmente ridotte.

Il convegno di sabato – al quale interverranno Remigio Ceroni della Commissione Bilancio della Camera e Michela Vittoria Brambilla, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega al Turismo, e che sarà moderato dal responsabile de Il Sole 24 ore CentroNord, Giorgio Costa – sarà quindi un’occasione di confronto per sviluppare nuove strategie in risposta ad un problema rilevante per il territorio.