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Micam: partenza lumaca, poi buoni affari

Fermo | La fiera milanese della calzatura in sordina per i primi due giorni, si riprende sul finale, e tirando le somme, non si può parlare di exploit ma si sono conclusi comunque buoni affari. Polemica però sulla scelta di anticipare la fiera di un mese.

Stand pieni, tanti ordini e calzaturieri abbastanza soddisfatti: questo un primo bilancio del Micam Shoevent, che si conclude oggi dopo quattro giorni di contatti commerciali. Dopo un timido inizio, in cui i visitatori nei primi due giorni si sono fatti attendere, la fiera sembra aver ingranato un pò alla volta e alla fine sono arrivati numerosi compratori, soprattutto russi e asiatici, che hanno affollato gli stand e stretto contatti con le aziende presenti. Assenti quasi del tutto gli americani (il super Euro è una mannaia in questo senso) e scarsi gli stessi acquirenti italiani.

Qualche polemica ha accompagnato questa edizione, diversa dalle altre per essere stata anticipata di quasi un mese e collocata all'interno della settimana. Come afferma il Presidete nazionale dell'Anci Vito Artioli , "la moda vincente è l'ultima moda: anticiparla troppo è deleterio per la moda stessa, perchè non si hanno ancora conferme e idee definite. Per questo il Micam non dovrebbe essere la prima fiera delle nuove collezioni ma bensì l'ultima, per poter chiudere la stagione e non aprirla. Comunque - continua il Presidente - questo non ha intralciato troppo l'esito della manifestazione, che è stato positivo e ha riscosso un discreto successo e molti consensi, sia da parte dei visitatori che degli espositori." 

Impressioni positive confermate anche da alcuni imprenditori locali. Come spiega Fabio Romagnoli, responsabile commerciale del Calzaturificio Saint-Ferry di Montegranaro, che produce scarpe da uomo col marchio "Koil": "noi abbiamo  registrato un buon afflusso di clienti nel nostro stand che hanno apprezzato la nuova collezione, e questo ci serve soprattutto per poterci orientare, per avere un quadro delle prospettive future e  per capire se il prodotto proposto va bene. E sembra proprio di si."

"Anche se nei primi due giorni il numero di visitatori è stato minore rispetto alla precedente edizione, forse per via delle date scelte - afferma Edoardo Cappella del Calzaturificio Ernesto Dolani di Sant'Elpidio a Mare - per noi i risultati sono ottimi, in quanto abbiamo comunque riconfermato i nostri vecchi clienti e, anzi, abbiamo stretto rapporti anche con alcuni compratori nuovi, quasi tutti russi." Soddisfazione anche per il Calzaturificio Mary di Fermo, la cui collezione giocata sui temi dei doppi e tripli colori, ha riscosso un'ottima accoglienza da parte degli addetti ai lavori, giornaliste moda comprese. Per Gianfranco Butteri di Montegranaro, presente con una collezione sia maschile che femminile, l'appuntamento ha rappresentato un'ennesima conferma del gradimento del proprio prodotto soprattutto da parte dei clienti dell'est europeo. 

Il Micam, pur con una partenza in sordina, sembra dunque non aver tradito le attese. "Il 2007 si è concluso con un bilancio positivo il mercato calzaturiero e ci auguriamo che anche il 2008 proceda così - conclude Leonardo Soana, Direttore generale dell'Anci - La Russia resta sempre lo sbocco principale, ma sono in crescita anche il Kazakistan, il Giappone e la Cina. Ottime prospettive dunque per le Marche, che è la prima regione italiana produttrice di calzature,  sempre molto presente, attiva e dinamica".

29/02/2008





        
  



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