"Scusi, ma ce l'ha con me...?"
San Benedetto del Tronto | Gian Antonio Stella in diversi editoriali apparsi sul Corriere della Sera ha duramente criticato il Sottosegretario Colonnella, unico esponente marchigiano al Governo: "E' un panchinaro della politica provinciale". Ecco la risposta di un cronista locale.
di Carmine Rozzi
Nel fotomontaggio, da sinistra, il giornalista Gian Antonio Stella e il Sottosegretario di Stato Pietro Colonnella
"Il terzo cilicio l'ha portato per due anni (...)il popolo ulivista. Quello che (...) per anni aveva sognato «un grande governo» come quello promesso dal Professore per ritrovarsi con una maggioranza scheletrica e un governo grasso. Di cotica pesante. Così obeso, con quei 102 ministri e viceministri e sottosegretari, da imbarcare panchinari della politica provinciale come il mitico Pietro Colonnella, che si vantava sul sito governativo d'essere stato protagonista, come presidente della Provincia ascolana, dell'«apertura del Traforo di Forca Canapine» e dell'avvio dei lavori per il «polo scolastico del Pennile di Sotto". L'editoriale è stato pubblicato sul Corriere della Sera di martedì 5 febbraio 2008 dal titolo "Tormenti e poi Tradimenti. La Legislatura dei tre cilici". La firma è quella di Gian Antonio Stella.
Di fronte a tanta autorità il sottoscritto, sebbene punto nell'orgoglio di marchigiano, prima di scrivere o perfino pensare qualche commento, in pure stile fantozziano si prostra davanti a cotanta eminenza giornalistica e, con la voce rotta da profondo imbarazzo, bofonchia "...grazie, dottore, per avermi pestato il callo...". Esaurite le dovute abluzioni passiamo al fatto. In sostanza (il resto potete trovarlo nell'archivio del giornale edizione on-line) Stella stigmatizza nell'articolo alcuni comportamenti di certi personaggi della politica nazionale legati alla ormai passata legislatura fatta di alcuni voltagabbana, molti parvenu e un'infinità di non pervenuti.
E tra i 102 ministri, viceministri e sottosegretari provenienti da ogni angolo d'Italia, tanto per fare un esempio (in negativo), sceglie un marchigiano, per giunta sambenedettese, ovvero il Sottosegretario agli Affari Regionali Pietro Colonnella. Al quale gli si attribuisce il grande difetto di vantarsi per essere riuscito a realizzare poche, misere, provincialotte opere come "l' apertura del Traforo di Forca Canapine" o il "polo scolastico del Pennile di Sotto". Ora "il nostro" non sarà un "unto del Signore" in fatto di politica a certi livelli e forse non lo diventerà mai oppure dimostrerà a tutti il contrario.
Chi può dirlo? Vista l'età media dei politici italiani "il nostro" è appena nato ed ha un'intera vita davanti a sé. Sarà pure "panchinaro" ma di sicuro non è un "colluso" (mafia, ndranghèta, camorra, ecc) e scusate se è poco. Avrà contribuito a realizzare una "bazzecola" come l'apertura di un polo scolastico ma, che ci risulti, non ha contribuito a costruire ospedali o persino aeroporti (ricordate quello visto a Striscia la Notizia lo scorso anno ?) perfettamente in grado di funzionare e mai aperti tanto lo scopo era solo quello di speculare sui fondi ottenuti.
Insomma, davanti ai fatti, nomi e misfatti descritti magistralmente nel Suo best-seller "La Casta" dovrà convenire con me, Egregio Maestro, che il "panchinaro" (a proposito, nella Prima Repubblica si chiamavano "peones") Colonnella ne esce come un chierichetto alle prime armi. Sinceramente e per dirla tutta, il buon Pietro un difettuccio ce l'ha. Gli piace "essere presente".
Indimenticabile l'inaugurazione della seconda edizione della "Notte Bianca", quell'anno ad esclusivo appannaggio di Alleanza Nazionale quando, allo scoccar della mezzanotte, a tutti noi cronisti in attesa di un rappresentante di Forza Italia (visto il caos politico nella C.d.L di quel tempo) apparve il sorriso rassicurante e la mano tesa del "nostro". O di quella battuta un po' cattivella che girava al tempo della sua campagna elettorale dove due amici si incontrano al lavoro dopo il weekend e mentre uno dice di aver portato la famiglia a vedere la Samb l'altro replica di averla portata ai Prati di Tivo ed alla domanda di chi c'era risponde "Io, mia moglie, i figli, la badante ed il nostro".
Beh, sempre meglio di chi non si fa vedere mai salvo per pretendere voti e riverenze. In ogni caso al Maestro il nostro rappresentante non va proprio giù. Sentite questa: "Ma su con la vita. Proprio per dimostrare di essere perfettamente all'altezza della stanza dei bottoni di un Paese del G8, c'è chi ha messo sul sito internet del governo il suo prestigioso curriculum. Come il sottosegretario agli Affari regionali Pietro Colonnella che spiega di essere perito industriale, consigliere Provinciale ascolano e di esser stato capogruppo nel Consiglio Comunale di San Benedetto del Tronto», presidente dell'Istituto Consortile Musicale «Gaspare Spontini» di Ascoli. Di più: come presidente della Provincia ascolana è stato protagonista della «creazione di n. 587 posti di lavoro», dell'«apertura del Traforo di Forca Canapine», della nascita del «casello autostradale di Grottammare», del «gemellaggio con l'Istituto di Calcografia Nazionale di Madrid", dell'avvio dei lavori per il «Polo scolastico del Pennile di Sotto». Il tutto per un totale di 1.068 parole: 319 in più di quelle usate nella sua autobiografia per la «Navicella» da Giulio Andreotti, che quando nacque Colonnella era già stato per sette anni sottosegretario e per due volte ministro". Editoriale, sempre sul "Corriere" dal titolo : "Governo a quota 102: record delle poltrone battuto". Data 10 giugno 2006. Autore: Gian Antonio Stella.
A questo punto il "nostro" potrebbe a pien diritto esclamare "Scusi, ma ce l'ha con me? " Da parte nostra, ri-punti nell'orgoglio marchigiano (lasciando perdere la politica) potremmo aggiungere: "Meglio un elenco di piccole cose pulite che una fedina di grandi opere da denuncia penale".
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06/02/2008
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