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Cannella:"Quella di Scaltritti è la ripetizione di una canzoncina martellante"

Ascoli Piceno | "Ha il pregio di rispondere perfettamente alle regole della propaganda nazista di Herman Goering, che al processo di Norimberga spiegò bene come le persone possono essere portate a credere cose letteralmente inventate".

di Carlo Cannella*

Nel mondo occidentale le cose vanno un po' così. Nella hit-parade delle stupidaggini è ancora in testa una canzoncina costruita con tre miseri accordi, il disco incantato sulla miseria, il terrore e la morte, il comunismo visto come pericolo pubblico numero uno per la libertà e la democrazia.

La martellante ripetizione della canzoncina, che l'on. Scaltritti ci propone tutti i giorni a tutto volume, ha il pregio di rispondere perfettamente alle regole della propaganda nazista di Herman Goering, che al processo di Norimberga spiegò bene come le persone possono essere portate a credere cose letteralmente inventate. E' facile, disse, dovete dir loro che sono attaccati, denunciare gli oppositori per mancanza di patriottismo, dire continuamente che espongono il paese al pericolo.
 
Ancora una volta tiene dunque banco la querelle sull'acqua dei sibillini. Il cattivissimo comunista Massimo Rossi, che naturalmente in segreto mangia i bambini (non può farlo pubblicamente perchè in nome del diritto qualcuno si arrogherebbe il fastidio di metterlo in galera) ha bloccato l'iter procedurale per l'imbottigliamento dell'acqua, opponendosi così allo sviluppo economico delle zone montane.

Il progetto tanto caro all'on. Scaltritti e al sindaco Petrucci consisterebbe in una società per azioni a capitale pubblico, che otterrebbe l'invidiabile risultato di occupare 30 persone. Peccato che nessuno dei due si azzardi a fare altri tipi di valutazione, che di fatto andrebbero a scalfire le loro sicurezze.  

Il settore di mercato che l'eventuale nuova società andrebbe ad occupare è quello delle acque minerali, attualmente regolato da quattro multinazionali che detengono da sole il 75% dei volumi e addirittura l'85% del fatturato complessivo.

Dunque una nuova società priva di adeguate risorse economiche non sarebbe in grado di supportare adeguati progetti di marketing, nè di sviluppare canali commerciali di prim'ordine. In parole povere non potrebbe sopravvivere. Ad avvalorare questo tipo di analisi è sufficiente considerare come si posiziona sul mercato una società come la Hostbrook, che a Montefortino imbottiglia e commercializza acqua già da alcuni anni. La Hostbrook ha una concessione che le permetterebbe di captare 1,5 miliardi di litri l'anno, vale a dire quasi il 15% del totale di acqua prodotta oggi in Italia, con una capacità di oltre 250 milioni di pezzi l'anno. L'azienda sta però scontando una vistosa contrazione dei volumi, conseguente a un calo delle vendite. Non riesce cioè ad essere competitiva sul mercato.

La realtà è che i sistemi sociali sono oggi complessi, e la complessità, se non affrontata in maniera adeguata, può giocare brutti scherzi. L'economia globale detta le regole, e le regole del mercato fagocitano tutto, non sono propriamente rassicuranti per chi ha a cuore l'interesse pubblico.

Mettere sul mercato una risorsa preziosa come l'acqua, la principale e insostituibile fonte di vita per gli ecosistemi, per il cui possesso già si armano gli eserciti del futuro, significa perpetrare un vero e proprio crimine contro l'umanità. Uno stipendio per 30 famiglie è naturalmente un buon risultato. Ma a cosa andremmo incontro se la società a capitale pubblico di cui tanto parla l'on. Scaltritti si trovasse un giorno, pur di preservare quei posti di lavoro, nella necessità di vendersi a chi già monopolizza il mercato dell'acqua?

E' poi singolare che l'on. Scaltritti s'interessi così tanto a cosa succede in Cina, nel Vietnam o a Cuba. Forse basterebbe che limitasse la sua attenzione al parlamento europeo, che con l'approvazione degli emendamenti al Documento "Strategie per il mercato interno - Priorità 2003-2006", ha affermato che l'acqua è un bene comune dell'umanità, e che perciò la gestione delle risorse idriche non deve essere assoggettata a norme di mercato interno. In altre parole non si deve procedere alla liberalizzazione dei servizi idrici.

*Consigliere comunale prc

07/02/2005





        
  



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