Turismo, agroalimentare, economia blu. Sono solo alcuni dei temi discussi oggi all'iniziativa "Marche 2020" che si è svolta in un'affollatissima Sala Smeraldo dell'Hotel Calabresi a San Benedetto del Tronto. L'evento, organizzato dal Gruppo consiliare del Presidente Spacca, rientra nel ciclo di incontri sul territorio dedicati alla programmazione delle risorse europee 2014-2020. Ad approfondire la riflessione, oggi, il presidente della Regione, Gian Mario Spacca, il presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi, il preside della Facoltà di Economia e Commercio dell'Università Politecnica delle Marche Gian Luca Gregori, le imprenditrici Angela Piotti Velenosi dell'Azienda Velenosi Vini e Silvia Merlini della Gem Elettronica. A coordinare l'incontro, aperto dal saluto del sindaco Giovanni Gaspari, il conduttore televisivo Massimiliano Ossini.

I relatori hanno offerto spunti alla lettura del futuro delle Marche, ciascuno dal proprio osservatorio specifico. Tantissimi i cittadini, gli amministratori, i rappresentanti delle categorie economiche e sociali, gli imprenditori, che hanno assistito al confronto. Il tema della programmazione delle risorse europee 2014-2020, un miliardo di euro per le Marche, è stato declinato nella realtà di San Benedetto del Tronto.

"Inevitabile, quindi, concentrare l'attenzione sul turismo - ha detto Spacca - Nel corso dell'incontro sono emersi progetti seri e concreti come quello dell'istituzione di una scuola di management, un master per il turismo da realizzare proprio a San Benedetto del Tronto per favorire un processo di organizzazione sistemico su uno dei fattori principali dell'economia delle Marche. Il turismo, per la regione, è un nuovo motore di sviluppo, accanto al manifatturiero, per creare reddito e occupazione per la comunità. Poter riflettere su un arco temporale di sette anni, tanto dura la prossima programmazione europea, ci consente di costruire una strategia di lungo periodo in questo settore decisivo per la nostra economia".

Altro tema, l'agroalimentare. "C'è la necessità - ha sottolineato il presidente - di dare nuova vitalità, in una prospettiva di rete d'impresa aperta al mercato internazionale, al Centro agroalimentare di San Benedetto, superando logiche di appartenenza. Si tratta di una realtà di grande importanza che va rilanciata da Regione e Comune, che detengono la maggioranza del capitale sociale. Molto utili, in questo senso, potranno risultare le risorse europee".

Altro focus, la Macroregione Adriatico Ionica. "Una strategia che apre straordinarie opportunità per il territorio, in molti campi - ha aggiunto Spacca - Uno dei principali è quello che riguarda la politica del mare. San Benedetto, in virtù delle proprie vocazioni storiche, può in questo senso avere un ruolo molto importante nella costruzione dei progetti che riguardano questo settore, in collaborazione con altre città dell'area adriatica per la costruzione di programmi comuni".

Conferme, rispetto ai precedenti incontri, circa le aree verso cui indirizzare la programmazione delle risorse europee 2014-2020, sono arrivate oggi a San Benedetto. Tra queste l'internazionalizzazione e il rafforzamento del modello policentrico delle Marche che può divenire più competitivo se supportato da una rete informatica e di telecomunicazioni sempre più efficiente.

Spacca ha evidenziato che il confronto con la Ue va interpretato da protagonisti, con un dialogo quotidiano, così come avviene per le comunità degli altri Paesi europei. "L'occasione offerta dalla programmazione europea - ha concluso Spacca - non va vista in maniera speculativa, ma con una visione strategica di ampio respiro. Noi vogliamo accettare la sfida, sviluppando una progettazione competitiva e di alta qualità. Per le istituzioni non è un momento facile, ma la straordinaria partecipazione agli appuntamenti di Marche 2020 è un atto di fiducia e di disponibilità al confronto che ci supporta in questo percorso".

"Le opportunità che offre l'Europa - ha detto Solazzi - sono tante. Naturalmente ci sono solo per chi le sa cogliere. È vero, viviamo in una crisi tra le più difficili mai affrontate, ma non c'è stato altro periodo del mondo in cui il Pil sia cresciuto così tanto, solo che è stato determinato da altri Paesi, quelli in via di sviluppo. Questo vuol dire che viaggiamo in mare aperto, tutti, dalla politica alle istituzioni, alle stesse aziende. O si raccoglie questa sfida, o ci si registra su questo cambiamento, o si è fuori. Affermare che la crisi sia solo colpa della politica significa auto assolversi: certo, il mondo politico ha le sue responsabilità, ma non solo. Anche le rappresentanze, il mondo economico, tutti si sono accorti troppo tardi. Ecco perché dobbiamo metterci in testa che non c'è bisogno di meno Europa, ma di più Europa. Abbiamo tre appuntamenti strategici che non possiamo fallire: il semestre europeo, la programmazione settennale, le elezioni europee. La nostra regione può essere davvero protagonista in questo scenario se riesce a fare sistema, se si organizza, se costruisce reti, se si lavora insieme".