Una struttura inutilizzabile per scopi sia pubblici che privati. E' il giudizio dell'ing. Stefano Babini, che avrebbe dovuto operare un collaudo al terminal di Fermo. Per rendere il locale idoneo, a qualunque utilizzo, serve un intervento da parte della ditta che realizzò il progetto. In particolare, notate dal tecnico addetto al collaudo come da ben 4 anni le infiltrazioni d'acqua siano state costanti, anche dopo interventi di impermeabilizzazione. I gocciolamenti interessano anche le condutture elettriche.

La forte presenza di umidità arreca così danni non solo estetici alle pareti, ma anche di salubrità ambientale, e sono stati ritenuti inagibili sia al pubblico che alla concessione a terzi. I principali punti sui quali intervenire sono da compiere sulla parete di fondo del terminal, per verificare la presenza d'acqua nei terreni immediatamente dietro le pareti. Anche tutta l'apertura a vetri non è considerata funzionale e andrebbe forse rivisitata per la scarsa funzionalità in circostanza d'emergenza.

L'Amministrazione comunale fermana si è detta pronta a mettere mano alla struttura per sistemare tutte le inefficenze, salvo poi rivalersi sulla ditta che effettuò i lavori. Molto diretto il sindaco di Fermo Saturnino Di Ruscio, che attribuisce le responsabilità alla precedente amministrazione di centrosinistra, che approvò e realizzò il progetto. "Tutta la vecchia Giunta Fedeli dovrebbe chiedere scusa alla città. Hanno approvato un progetto con degli errori vistosi. Questa Amministrazione sta cercando di mettere mano al problema per restituire una struttura collaudabile ed utilizzabile".