E' stata certamente la vicenda del giorno a Grottammare, quella che ha visto protagonisti Elvio Mazzagufo e Roberto Marconi. Dopo la conferenza stampa tenuta dai rappresentanti delle forze d'opposizione, lo stesso Mazzagufo è voluto intervenire, nel pomeriggio, sulla questione.

 

"Dalla fine del 2003, cioè da quando ho ottenuto, dopo regolare partecipazione ad un bando di gara, la concessione demaniale per esercitare la pesca turismo, sono stato oggetto di pesanti critiche verbali e di manifesti diffamatori da parte di consiglieri dell'opposizione, che hanno voluto leggere nella normale assegnazione di un bando demaniale, un atto di favoritismo fatto al marito di un'esponente dell'amministrazione".

 

Ed è stato proprio in merito al legame che lega Mazzagufo a Maria Cristina Costanzo, vice sindaco di Grottammare, che la vicenda ha preso pieghe estranee alla politica. "Dai manifesti in piazza, ad attacchi ed insinuazioni pubbliche su di me – ha continuato Mazzagufo – si è arrivati alle scritte fatte nottetempo da ignoti che invitavano mia moglie a dimettersi".

 

"Credo sia comprensibile come tutto ciò abbia esacerbato il mio animoinducendomi a chiedere spiegazioni alle persone che avevano firmato i precedenti manifesti. Ma con il consigliere Marconi, purtroppo, le spiegazioni sulle scritte si sono trasformate in ulteriori accuse di favoritismo e in insinuazioni che hanno portato ad una reciproca pesante reazione che è degenerata da ambo le parti".

 

Ma per Mazzagufo sembrava tutto finito con una stretta di mano: "dopo il diverbio ci siamo chiariti e ci siamo lasciati con la promessa di non strumentalizzare i fatti, promessa che ovviamente in tempo di elezioni non è stata mantenuta. In questo modo, da vittima di pesanti insinuazioni senza fondamento rischio di diventare utile alla causa elettorale dell'opposizione".