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Il Libro Nero sui conti della Regione Marche: le tante ombre del bilancio regionale

Ascoli Piceno | Massi: “Sperpero dei soldi e disorganizzazione. I marchigiani devono sapere”

di Federico Biondi

Presso la sala Massi del Palazzo dei Capitani alla presenza del candidato alla presidenza per la casa della libertà Francesco Massi è stato presentato alla stampa “Il Libro Nero sui conti della Regione Marche: le tante ombre del bilancio regionale”.
 
All’incontro presenziato dal consigliere regionale l’avvocato Guido Castelli erano presenti il vice sindaco della città di Ascoli Piceno Andrea Antonini, l’assessore alle politiche per lo sport Domenico Stallone, l’assessore alla pianificazione urbanistica esecutiva Valentino Tega, il capogruppo in consiglio comunale per il partito di alleanza nazionale Igino Cacciatori e il presidente del Ciip Paolo Negrotti.
 
Guido Castelli con una breve introduzione presenta il libro nero “una scelta non casuale frutto di un percorso politico in regione fatto di proposte – e aggiunge – il libro non è solo per Ascoli ma per tutti i cittadini della regione Marche. Una verità su quello che ha fatto  l’ente regionale e Luciano Agostini”.
 
Dopodichè prende la parola Francesco Massi e spiega che l’intento del libro è quello di chiarire alla comunità marchigiana cosa è successo in 10 anni di governo del centro sinistra. In particolare il candidato alla presidenza della regione Marche dice che già dal 21 di dicembre del 2001 le cose non vanno affatto bene, dato che la giunta prelevò risorse economiche dall’Irap e dall’Irpef per la sanità.
 
“Il debito lo denunciamo da 4 anni – dice Massi – questo libro illustra lo sperpero dei soldi dei marchigiani che sono addetti ed esperti della piccola e media impresa, mentre il centro sinistra ha favorito la grande impresa”.
 
“L’ente regionale è una macchina amministrativa con migliaia di dipendenti che sperpera il denaro pubblico e non funziona, indebitarsi per gli investimenti e per promuovere lo sviluppo va bene, ma indebitarsi per pagare la spesa corrente da fastidio. Tanti sacrifici per niente”.
 
La coalizione di centro destra sostiene la famiglia nella quotidianità, il centro sinistra ha creano un buon sistema ma nella necessità, un pronto soccorso, con il governo di centro destra cambia la filosofia e l’approccio alle politiche sociali.
 
Per quanto riguarda il lavoro un occhio di riguardo è rivolto al cambio generazionale che è stato più dannoso della concorrenza, marketing territoriale e interventi sussidiari alle imprese. Nella regione Marche ci sono molti addestrati ma pochi cervelli che molto spesso giungono dalla Toscana e dall’Emilia ed occupano posti di management nel pubblico e nel privato.
 
“Spacca fugge al confronto – dice Massi – lui stesso ha ammesso che c’è stato uno sperpero di denari pubblici dall’95. Se vince il centro destra diamo i conti a revisori per sapere su quale vulcano siamo seduti dato che noi non sappiamo a quanto ammonta complessivamente il debito pubblico della regione Marche”.
 
Massi afferma che Spacca per adesso è in vantaggio di soli 15 mila voti su 900 mila. Il vantaggio si riduce di giorno in giorno perché la politica centristica di Ancona ha colpito il territorio e ha bloccato le politiche della periferia.
 
La città di Ancona non ha fatto da traino “il pesarese sta uscendo dalla cappa sovietica, il centro sud ha sofferto dell’accentramento del nord e dell’anconetano di cui Spacca è il rappresentante” conclude Francesco Massi.

12/03/2005





        
  



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