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Legambiente: "I pennelli a nord e a sud hanno peggiorato la costa"

Porto Sant'Elpidio | Il circolo di P.S.Elpidio critico sugli interventi sul litorale: "Era meglio non fare nulla, i pennelli hanno accumulato ghiaia a sud e creato distruzione a nord, inoltre la ghiaia ostacola il flusso del fosso Castellano, creando rischio di esondazioni".

La foce del Tenna alconfine tra Porto Sant'Elpidio e Lido San Tommaso

dal circolo Legambiente di Porto Sant'Elpidio, presieduto da Adriano Santato, riceviamo e pubblichiamo:

"La notizia buona viene dal mare che negli ultimi giorni ha portato su tutta la nostra spiaggia ingenti quantitativi di materiale di buona qualità e granulometria. Il mare senza camion, draghe e sassi ha, come sempre, fatto il suo dovere.

"La notizia cattiva viene ancora una volta dalla condizione generale di tutta la spiaggia pur con i lavori fatti ed in corso. Basta osservare i due "pennelli" sul fiume Tenna e sul fosso Castellano. A Tenna le correnti hanno intercettato notevoli quantitativi di ghiaia sul lato a sud (Lido Tre Archi) e crolli e devastazioni sul lato nord (da Tenna alla Faleriense). A Castellano stessa simmetria: ghiaia sul lato sud (camping Holiday) e devastazioni sul lato nord (Cococciò e camping Risacca).

Questa situazione persiste da almeno due anni. Quindi i due "pennelli" bloccano la ghiaia impedendone la naturale distribuzione su tutta la lunghezza della spiaggia. Il "pennello" di Tenna addirittura blocca migliaia di mc di ghiaia di fronte al Lido Tre Archi in territorio di Fermo. La medesima ghiaia poi ostacola il deflusso a foce disalveando Tenna e Castellano dalle sedi proprie con possibili  conseguenze di esondazione. Addirittura la foce di Castellano è bloccata ed è facile prevedere, in caso di forte evento meteorico, l'esondazione sul camping Holiday. Davanti alla ex Fim la sparizione della coltre ghiaiosa ha posto allo scoperto, da almeno un anno, materiali lapidei "atipici" di colorazione rossastra, verosimilmente riconducibili all'area ex Fim, che necessitano di un immediato accertamento al fine di scongiurare ogni rischio.

Tutto questo e altro è successo dal 2006 mentre in precedenza la nostra spiaggia era stata definita stabile e ben tenuta dal piano regionale sulle coste del 2004. Pare a noi che la "soluzione zero" (non fare i lavori) poteva essere quella giusta per mantenere in condizioni stabili la nostra spiaggia. Non è stato così. Se le cose stanno così chi ora avrà il coraggio, (solo per fare un esempio), di proporre la rimozione dei pennelli?Se questo è successo fino ad ora cosa altro succederà con la realizzazione della progettata "darsena"?

Milioni di euro sono stati spesi col risultato che vediamo. Molto meglio spendere soldi sul retrospiaggia, sulla protezione delle aree verdi, sul parco marino e fluviale, sul recupero della "cattedrale" ex Fim. Meglio spendere   sulla economia turistica di qualità, ecosostenibile, legata alla cultura ed ai luoghi e che realizza il rapporto più vantaggioso tra investimenti e redditività.

12/03/2009





        
  



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