La tempesta e il giudizio
San Benedetto del Tronto | Il PDL insegna: come il rifiuto della Fondazione Carisap, e non la Grande Opera, diventa materia di elezioni.
di Martina Oddi
Bruno Gabrielli
La battaglia del voto e` cominciata e giusto in tempo la Fondazione Carisap annulla la possibilità di rendere la questione Grande Opera materia di scontro elettorale, come più volte annunciato da Gaspari. Il tempo di dare la notizia, e sull`amministrazione piovono fulmini e saette da tutti coloro che avrebbero saputo fare meglio.
L'oasi dipinta da Marini Marini si smaterializza davanti a Gaspari, e al suo posto i cavalieri dell'apocalisse compaiono armati di sentenza, proprio come nel giorno del giudizio. Nell'atto di accusa all'amministrazione, Poli parla di dilettantismo alla base del fallimento del sindaco e i suoi, che Luca Vignoli ammonisce con le sue stesse parole:"E' vero che la vita va avanti, nonostante questa bocciatura, ma la città va indietro. E l'errore più grande è stato quello di legare la grande opera alla maxi variante". Mentre Piunti, solidale con Grottammare, spera che i vicini siano più abili e sagaci dei colleghi sambenedettesi.
L'ultimo colpo è inferto dalla scure di Bruno Gabrielli: lui avrebbe accettato la proposta di Gino Gasparretti - pronto a cedere l'area della società Colverde, pari a 15 mila metri quadrati, al Comune, trovandosi così a beneficiare di un restyling in grande stile, a firma di Bernard Tschumi. Il candidato del PdL aggiunge: "Se diventassi sindaco cercherei di recuperare il rapporto con i privati e cercherei subito di riuscire ad avere l'area della Colverde per poi proporla alla Fondazione anche se fuori tempo massimo. Noi criticammo sia la proposta del Ballarin in quanto non percorribile sia quella successiva dell'area di Pio X, ma Gaspari non ci ha voluto ascoltare e ora non può arrecare colpe alla Fondazione e ridurre tutto a un derby Ascoli - San Benedetto".
Il centro fa scudo alla Fondazione, avvallando il sentore che l'occasione persa fosse un miraggio sventolato davanti al naso, destinato a sfumare come una visione nel deserto, reso più intrigante dal calendario elettorale e dalle sue implicazioni.
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15/03/2011
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